Vincere è difficile, ripetersi ancora di più. Potrebbe adottare questo antico adagio del mondo dello sport, Samuele Giuliano, grande promessa del pugilato lucchese che tenterà di centrare il poker di titoli tricolori per la categoria "Youth", giovani. Il prossimo fine settimana a Roma, punterà alla quarta corona con limite di peso agli 81 chilogrammi. Il giovane di Borgo a Mozzano, 17 anni, ha la possibilità di entrare davvero nella storia della boxe giovanile.
Ha cominciato ad imporsi nel 2017, quando aveva appena 14 anni. Doti tecniche notevole che, però, si sposano, si associano ad una feroce determinazione, qualità indispensabili in tutte le discipline, figuriamoci in una, come la nobile arte in cui rigore morale e fisico sono in stretto rapporto. (Il termine noble art fu coniato da James Figg agli inizi del 1800, il fondatore della boxe moderna che, inizialmente, era "nobile arte della difesa", perché permetteva alle persone di affrontarsi in maniera civile e di imparare una difesa personale).
Samuele Giuliano è ancora migliorato dal primo successo del 2017, a Mondovì, Cuneo. Alla sua prima stagione agonistica collezionò la vittoria in due tornei: medaglia d’oro al Torneo Nazionale Italia "Alberto Mura" e al Torneo Nazionale ad invito "Schoolboy"; due convocazioni presso il Centro Sportivo Esercito alla Cecchignola a Roma e la partecipazione alla nona edizione della Boxen Night di Gottingen in Germania. Poi è passato "Junior" e, nel 2018 e 2019, è riuscito a ripetersi.
Il padre di Samuele, Massimo, è stato un buon peso massimo e, nel paesino della Media Valle del Serchio, sono diventati diversi i praticanti, grazie all’apertura anche della scuola di avviamento a questo sport.
Borgo a Mozzano si sta imponendo all’attenzione. Infatti, nei prossimi giorni, ospiterà una interessante riunione organizzata dalla Boxe Giuliano per sabato 19 dicembre, a partire dalle 17. Al palazzetto dello sport di Borgo a Mozzano si disputeranno sette match tra dilettanti ed uno tra professionisti, quello in cui salirà sul ring Giovanni Ruffo di Monsummano Terme.
Massimo Stefanini