REDAZIONE LUCCA

Le magnifiche sette di Cartasia. Ecco le installazioni “eco“ in centro

Le grandi opere troneggiano anche in piazza San Michele, San Francesco, Porta San Gervasio, San Frediano

Le magnifiche sette di Cartasia. Ecco le installazioni “eco“ in centro

Le grandi opere in carta e cartone di Lucca Biennale Cartasia 2024 conquistano il centro storico. Dopo l’inaugurazione a fine giugno della mostra indoor, con l’attesa installazione delle “statue monumentali” la Biennale entra nel vivo e cala tutte le sue carte per stupire e incuriosire i lucchesi e i visitatori.

In piazza San Michele torna l’artista americano Michael Stutz con “Inverted world”, la rappresentazione di un mondo capovolto e dominato dalla tecnologia nel quale l’animale umano lotta per avere visione e attenzione. Questa opera consente di passare attraverso i due volti che la compongono. Stutz nel 2016 a LuBiCa seppe stupire il pubblico con “Hoodie”, un uomo che indossa una felpa con cappuccio, successivamente esposta sotto il baluardo urbano di San Martino e che resta tra le opere più iconiche della biennale.

A Porta San Gervasio troviamo “Datamorphosis” della polacca Katarzyna Łyszkowska. Anche quest’opera ci invita a una riflessione tra reale e digitale, mettendo alla prova la nostra attenzione e l’impatto della realtà virtuale sulle nostre vite. Piccola suggestione: è possibile vedersi riflessi camminando sotto l’opera. In piazza San Francesco c’è “Dream”, dell’artista brasiliana Rosane Viegas. Un’opera quasi “eterea” che ci stimola a pianificare il presente per plasmare il nostro futuro. In piazza San Frediano è stata installata “La rivolta del mondo selvaggio”, realizzata dal duo XL Do Studio Neps che vuole essere un grido di allarme contro lo sfruttamento delle risorse naturali e un incitamento al rispetto e alla protezione degli animali. Anche queste due artiste arrivano dal Brasile.

Due le opere a Palazzo Guinigi: nel giardino troviamo “The leap of desire: the quest of the squirrel” del francese Joanatan Bessaci, un colorato scoiattolo di cartone che spicca un salto verso i suoi desideri, evocando il delicato equilibrio tra quello che si desidera e quello che siamo e ci dà stabilità. A poca distanza, sotto al loggiato del palazzo medievale, c’è “Giano” dell’Italiana Chantal Maiorano, che si è ispirata al mito di Giano bifronte per invitare a riflettere sull’identità, propria e quella degli altri. Entrando nel giardino o dalla mostra è possibile vedersi riflessi negli specchi che rappresentano, da un lato, il presente e dall’altro il futuro. Sempre a Palazzo Guinigi rimane aperta e visitabile la ricchissima mostra indoor, allestita su tre piani dell’edificio, dove sono esposte le opere realizzate dagli oltre 40 artisti provenienti da tutto il mondo. L’ingresso prevede un biglietto, acquistabile in loco o sul circuito Vivaticket.