Avvocati e commercialisti lavorano all’accordo

Chi è il newyorkese Robert Michael Platek, l’americano innamorato dell’Italia e del nostro calcio

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Sono ore di intenso lavoro per commercialisti e avvocati dello Spezia e di Robert Michael Platek al fine di addivenire all’atteso closing societario. In un clima di massima riservatezza, determinata da clausole che contemplano forti penali in caso di fuga di notizie, la trattativa per il passaggio delle quote dello Spezia dalla Orlean Invest di Gabriele Volpi al 56enne newyorkese Robert Michael Platek procede spedita, tra approfondimenti, scambi di documenti e valutazioni. A stretto giro di posta potrebbe arrivare la fumata bianca con le firme delle parti sul corposo contratto di compravendita. Il patron, a cui va il merito di aver cambiato la storia della squadra bianca portandola nel giro di dodici anni dalla Serie D alla Serie A, aveva sempre promesso che il suo erede alla guida del club sarebbe stato affidabile e in grado di garantire un futuro stabile. In tal senso il curriculum del futuro proprietario del sodalizio bianco va in questa direzione: laureatosi alla Rutgers University nel 1986, Platek è co-manager (dal 2002) e partner (dal 2006), con i soci John Phelan e Glenn Furman, del fondo di investimento MSD Capital che gestisce l’enorme fortuna della Dell di Micheal Dell.

In precedenza, dal 1995 al 2001, Platek aveva fondato la Griffin Partners, L.P. e Plymouth Partners, L.P., ed è stato anche Hedge Fund Portfolio Manager per il gruppo proprietario di Paine Webber. Platek, il cui patrimonio personale è stimato in circa due miliardi di dollari, è sposato, padre di due figli, Amanda e Robert jr. e ha una grande passione per il baseball e il football, non a caso ha tra le sue proprietà i club calcistici del Sønderjysk (Serie A danese) e il Casa Pia AC (Serie B portoghese). Ora è la volta dello Spezia che Platek acquisterebbe, a titolo personale, per una cifra vicino ai 25 milioni di dollari, a quanto si dice ridimensionabile in caso di retrocessione della squadra e con il centro sportivo ‘Ferdeghini’ non inserito nel passaggio di proprietà (probabile un affitto annuale). Il big match di sabato contro il Milan potrebbe segnare l’inizio di una nuova era, anche se non è detto che Volpi non resti in società con una quota di minoranza. Le ragioni che hanno spinto lo statunitense ad interessarsi dello Spezia, al di là della sua passione per il calcio e l’Italia, risiederebbero nella salute economica e finanziaria del club di via Melara e nelle opportunità di crescita che il sodalizio potrebbe determinare.

In America, del resto, vige la concezione di un calcio italiano ancora non sviluppato pienamente, da qui gli investimenti, anche attraverso fondi, in grado di produrre una reddittività crescente, su base pluriennale. Oltre Oceano si ritiene l’industria del calcio italiano suscettibile di ulteriori margini di crescita: si pensi agli stadi fatiscenti e alle opportunità che, secondo gli americani, la costruzione di nuovi impianti potrebbe determinare così come allo sviluppo dei diritti televisivi.

Fabio Bernardini