Fabio Turchi positivo al test antidoping, il pugile si difende: "Ho la coscienza pulita"

Il campione fiorentino sospeso in via cautelare dal Tribunale Nazionale Antidoping. In un video: "Quelle sostanze nemmeno le conoscevo. Come ho sempre fatto sul ring, combatterò anche questa battaglia"

Fabio Turchi nel video sui social in cui spiega l'accaduto

Fabio Turchi nel video sui social in cui spiega l'accaduto

Firenze, 13 settembre 2022 - Un momento duro. È quello che sta passando Fabio Turchi in questi giorni, dopo essere risultato positivo al test antidroga. Il pugile italiano, 29 anni nato a Firenze, è stato sospeso in via cautelare dal Tribunale Nazionale Antidoping per violazione degli art. 2.1 e 2.2. In una nota ufficiale, si legge in particolare che il campione fiorentino "è stato riscontrato positivo alle sostanze SARMS LGD-4033 (Ligandrol) metabolita Dihydroxy-LGD-403 e GW 1516 Metaboliti (GW1516 Sulfone e GW1516 Sulfoxide)", ovvero la cosiddetta cardarina

In un video diffuso sui social, Fabio Turchi fa sapere di essere rimasto completamente sorpreso dal risultato del test in quanto il pugile non avrebbe mai assunto quelle sostanze. Il campione spiega nel dettaglio quanto accaduto: "Sono risultato positivo all'ultimo test antidoping che ho fatto nel mese di giugno per il match disputato a Londra. Sono risultato positivo a due sostanze vietata dalla Wada (l'Agenzia mondiale antidoping, ndr). Una è il Ligrandol e l'altra è la Cardarina, due sostanze che fino a qualche giorno fa non conoscevo neanche per sentito dire".

Il pugile, non sapendo come possa essere risultato positivo al test, spiega: "Scopro che qualche azienda, direi poco seria, a volte cerca di potenziare qualche prodotto inserendo a insaputa del cliente queste sostanze. Io ho la coscienza pulita - tiene a sottolineare nel video diffuso sui social Fabio Turchi -, so assolutamente di non aver assunto nessun tipo di sostanza vietata dall'antidoping e spero che la verità verrà fuori". 

"In questi giorni - fa sapere ancora Turchi - sto cercando di recuperare tutti gli integratori che ho preso prima del match disputato a Londra, li farò analizzare e spero che la verità verrà fuori". Poi il commento: "Chi mi conosce sa che uomo sono, sa che atleta sono. Da quando ho 16 anni faccio prelievi antidoping, non ho mai avuto problemi, non ho mai cercato scorciatoie. Confido nella giustizia sportiva - si appresta a concludere il campione fiorentino - che mi renderà innocente da tutti questi fatti. È un momento veramente duro che non auguro nemmeno al mio peggior nemico sportivo, ma come ho sempre fatto sul ring lotterò anche in questa battaglia e sono sicuro che avrò la meglio". 

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