Euroindoor di atletica, Iapichino: "In finale lottando con le unghie e con i denti" /VIDEO

La saltatrice in lungo fiorentina racconta le sensazioni delle qualificazioni, fino al 6.70 decisivo. "Sono qui per imparare, e oggi ho imparato tanto"

Larissa Iapichino

Larissa Iapichino

Torun (Polonia), 5 marzo 2021 - “L'ho detto, sono un animale da gara, quando si deve lottare per qualcosa ci si prova e lo si fa con le unghie e con i denti". A parlare, al sito ufficiale della Fidal (la Federazione italiana di atletica leggera) è Larissa Iapichino dopo la brillante qualificazione alla finale degli Europei indoor di Torun, in Polonia. Una qualificazione che sembrava sfumare, fino alla "zampata" della saltatrice in lungo fiorentina che già alla vigilia si era definita "un animale da gara".

L'intervista sul sito della Fidal

"Questa pedana mi ha un po' sconvolta   - racconta Larissa, primatista mondiale under 20 con il 6,91 di Ancona e leader assoluta mondiale dell’anno - nei primi due salti non riuscivo a staccare perché ero decisamente troppo ‘sotto’, quindi abbiamo dovuto indietreggiare drasticamente la rincorsa. E così all’ultimo salto, grazie alla mia testa, e con questa novità, siamo riusciti a strappare questa qualificazione, di cui sono felicissima. Non volevo assolutamente che Torun finisse con un’eliminazione. Anche Mihambo ha sofferto e significa che non è mai scontata la qualificazione, non è facile essere perfetti nel primo turno. Se ha avuto problemi una campionessa mondiale da 7,30, perché non dovrei averli io, bambina di 18 anni con pochissima esperienza? Sono qui per imparare, e oggi ho imparato tanto. Dalla Mihambo, dalla Bekh, e da tutte le altre. Domani punto a divertirmi e a trovare una stabilità tecnica che mi faccia volare il più lontano possibile”.

Ormai a un passo dall'eliminazione con un 6,35 e un 6,42 nei primi due salti, Larissa (allenata da Gianni Cecconi) non ha sbagliato il tentativo decisivo: “Prima dell’ultimo salto ho perso circa dieci anni di vita - rivela la saltatrice delle Fiamme Gialle - Volevo assolutamente ottenere il biglietto per la finale e un po’ d’emozione l’ho sentita. Ma ho sentito anche il calore di capitan Tamberi e dei compagni presenti in tribuna, li ringrazio perché è anche per loro che ce l’ho fatta. Siamo due azzurre in finale ed è un segnale positivo per tutta l’atletica italiana. Ora sentirò mamma Fiona May e sicuramente mi dirà che anche lei ha perso dieci anni di vita. Papà Gianni invece potrebbe essere un po’ più razionale, ma vedremo…”.

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