Partire dalla standing ovation del Franchi è banale, ma non scontato. Andrea Belotti contro la Lazio ha disputato la sua miglior partita in maglia viola. Ancora più ricca di quella con gol contro il Frosinone. Italiano gli ha messo intorno tanto. Di più non poteva a livello di qualità. Poi c’è stato altro. L’intensità e il sacrificio che la Fiorentina aveva lasciato nell’anno vecchio. E il ‘Gallo’ ha dimostrato che si può essere utilissimi anche senza segnare. Più di utile. Oggi fondamentale. Come ce ne sono diversi nella Fiorentina. Ma quel ruolo di centravanti per troppo tempo non ha avuto un padrone così. Forte soprattutto a livello mentale. Rete più rete meno, i compagni sanno che lì davanti c’è lui. Ad alcuni attaccanti basta anche solo la presenza per riempire l’occhio. Belotti rientra nella categoria. Lottatore instancabile. Corre come un mediano, fa a sportellate con chiunque gli capiti a tiro. Certo, quello di qualche anno fa era ancora più prorompente e produttivo sotto porta, ma oggi alla Fiorentina va bene così.
Da evitare c’è solo l’abbandono stile Empoli. Quello sì, lo intristisce e lo rende poco utile alla causa. Il grido d’allarme del ‘Castellani’ però è servito. Un palo, un assist per Kayode, un rigore procurato con un movimento da centravanti vero. Tutti aspetti che Italiano e i tifosi hanno apprezzato parecchio. E il ‘Gallo’ comincia così nel modo migliore la settimana che lo porterà alla partita contro quel Torino che se lo è goduto negli anni d’oro della carriera. Rapporto scivolato verso l’odio sportivo dopo il tanto amore. Facile prevedere fischi e insulti, anche se adesso indossa una maglia amica e non più quella della Roma. Ma il rapporto è stato troppo intenso per passare adesso inosservato. Lo scorso aprile uno striscione iconico da parte dei tifosi granata: "Non ti possiamo insultare perché non ti fanno giocare". Adesso il pericolo non c’è. Italiano non può più farne a meno e sabato sera sarà ancora lui a guidare l’attacco della Fiorentina. Per una prova in più di personalità e per rialzare quella cresta che adesso tanto piace ai tifosi viola.
Alessandro Latini
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