Fiorentina vai, togliti il mal di trasferta. "Servono identità e intraprendenza"

I viola non vincono lontano dal Franchi dal 10 aprile 2022, quando sconfisse il Napoli al ‘Maradona’. Domani a Bergamo (ore 18) la sfida con la capolista Atalanta. Ma c’è da recuperare la propria fisionomia

Gonzalez (Foto Germogli)

Gonzalez (Foto Germogli)

Firenze, 1 ottobre 2022 - Identità e intraprendenza. Ecco gli ingredienti, non troppo segreti, della ricetta snocciolata da Italiano per tornare a Firenze con tre punti in tasca. E prenderli sul campo della capolista Atalanta avrebbero valenza doppia per la classifica, ovviamente, ma anche per tornare a essere una squadra da ’trasferta’. Da troppo tempo manca un Colpo esterno, proprio con la ’c’ maiuscola, considerato che la vittoria lontano dal ’Franchi’ manca dal 10 aprile quando i viola vinsero al ’Diego Maradona’ 3-2.

E Napoli evoca ricordi dolci, soprattutto per Cabral entrato nel tabellino dei marcatori dalla porta principale, facendo stropicciare gli occhi ai 40mila del l’ex San Paolo, con i tifosi viola che si davano di gomito. Una rete di rara qualità, un mix di tecnica e di potenza, testimonianza delle qualità del brasialiano. Una perla rimasta tale, è vero, ma non si segnano reti così per caso. Ecco perché il giudizio del 9 viola resta sospeso.

Non resta sospesa, invece, la necessità di ritrovare quella identità costruita non senza fatica la passata stagione. Identità che fa rima con ritmo (superiore agli avversari), corsa (non fine a se stessa), aggressività (nella metà campo avversaria) e possesso palla (per costruire e non temporeggiare). Eccola la Fiorentina intraprendente che Italiano punta a ritrovare già da domani a Bergamo. E per farlo la squadra è chiamata a supportare i suoi attaccanti che fino ad ora sono rimasti a bocca semi asciutta per tanti motivi. Tutti validi, certo, ma sapere quali siano, i motivi, deve essere un valore aggiunto per alzare il livello e i giri del motore viola.

Italiano è apparso più rilassato, che non significa poco concentrato. Anzi. E’ più feroce che mai nella determinazione e nella voglia di dare continuità a quanto visto col Verona. Evidentemente quello che ha visto in queste due settimane di pausa hanno per certi versi confermato i progressi che i suoi stanno facendo, pur dovendo sempre fare i conti con contrattempi fisici che si ’divertono’ ad assillare a turno gli effettivi viola. Ovviamente, e non potrebbe essere diversamente, sotto la lente di ingrandimento gli avanti viola. Se Kouamé è l’uomo ’nuovo’ e Cabral la punta che non può essersi dimenticata di come si fa a segnare, Jovic resta al momento l’incompiuto ("E’ un attaccante di razza" ha detto ieri Italiano). Magari le aspettative lo hanno condizionato, così come ricordare che è stato pagato 70 milioni dal Real. Ma da questo limbo può uscirne solo lui. Con l’aiuto dell’ambiente, certo. Ma soprattutto con il suo. Jovic lo sa bene; come ha ben in mente che la Fiorentina (e Italiano) conta sul suo talento. Basterà?

 

 

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