Editoriale

Strade e prevenzione

Firenze, 29 marzo 2024 – Le modifiche al codice della strada approvate in prima lettura alla Camera ci lascia perplessi. Bene l’obbligo di alcol-lock per gli ubriachi recidivi alla guida e la modifica della norma per la guida dopo aver assunto droghe. Bene l’inasprimento delle pene per chi viene sorpreso con lo smartphone alla guida. Vita difficile invece per gli utenti vulnerabili, come pedoni e ciclisti nelle città. Ai Comuni viene ridotta la possibilità di istituire zone a 30 km/h, di definire zone a traffico limitato e la facoltà di realizzare aree e misure che favoriscano la ciclabilità. Preoccupa la battaglia contro gli autovelox, uno dei sistemi migliori ridurre la velocità e salvare vite. Diventerà impossibile installarli in città. Molte associazioni di familiari di vittime sulla strada stanno preparando un invito al Parlamento e al governo per poter migliorare insieme il codice della strada nella seconda lettura in Senato. La velocità elevata è la prima causa di scontri con morti e feriti gravi e, se si vuole migliorare la sicurezza, combatterla e ridurla deve essere una priorità. Come sempre quando si parla di sicurezza stradale – o di sicurezza sul lavoro – la cosa che più fa arrabbiare è il pensare di risolvere il problema cambiando solo le norme, senza nessuna attenzione al tema della prevenzione attraverso educazione, controlli e tecnologia. Per fare una prevenzione efficace occorrono investimenti e un approccio scientifico. "Il disegno di legge di modifica del codice della strada non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica", cita l’introduzione alla proposta di legge. Zero gli investimenti sull’aumento dei controlli, zero gli investimenti sull’educazione sulle scuole e zero gli investimenti in tecnologia (sgravi fiscali per i sistemi di visione dell’angolo cieco nei camion). Siamo un Paese capace di investire 130 miliardi di euro per ristrutturare le nostre case e zero euro per salvare le vite dei nostri ragazzi, essendo in Italia la violenza stradale la prima causa di morte dei giovani.

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