L’Empoli domina ma si ferma troppo presto

Incredibile pareggio per la squadra di Dionisi che segna due gol e per 70’ annichilisce il Lecce, poi però si butta letteralmente via

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LECCE

2

EMPOLI

2

LECCE (4-3-2-1): Gabriel; Adjapong, Pisacane, Lucioni, Zuta (76’ Gallo); Nikolov (52’ Bjorkengren), Tachtsidis (66’ Hjulmand), Majer (52’ Rodriguez); Henderson (52’ Listowski), Mancosu; Stepinski. All. Corini.

EMPOLI (4-3-1-2): Brignoli; Fiamozzi, Casale, Nikolaou, Parisi (57’ Terzic); Ricci, Stulac, Haas (70’ Zurkowski); Bajrami (70’ Moreo); La Mantia (88’ Matos), Mancuso (88’ Crociata). All. Dionisi.

Arbitro: Pasqua di Tivoli.

Reti: 32’ Haas; 47’ La Mantia; 78’ Mancosu; 89’ Rodriguez.

Note. Partita a porte chiuse. Ammoniti: Nikolov (5’); Parisi (40’); Majer (46’); Haas (65’); Mancosu (89’); Matos (90’). Calci d’angolo: 2-9 (primo tempo 0-3) per l’Empoli. Recupero: pt 0’; st 4’.

LECCE– Da dove partiamo? Dai primi 70’, nei quali l’Empoli domina un Lecce indicato come una delle grandi favorite per la promozione, non gli concede niente, ma niente davvero, non un tiro in porta degno di questo nome e nemmeno un calcio d’angolo? Sono 70 minuti in cui l’Empoli sovrasta i pugliesi con un possesso palla umiliante anche nei numeri, segna un gol e ne sfiora altri al punto che la squadra di Corini è presa e sbattuta come l’ultima in classifica e i soli 8 punti di distanza in classifica sembrano un divario persino incomprensibile. Oppure partiamo dagli ultimi 15’, nei quali gli azzurri smettono letteralmente di giocare, perdono il controllo del campo e della partita e permettono ad avversari boccheggianti prima di ritrovare fiducia e poi persino di portare a casa un punto insperato, che fa esultare come un matto il loro presidente in tribuna?

Mah, forse conviene attenersi alla realtà e dire molto semplicemente che l’Empoli sta crescendo, sta diventando una vera corazzata ma ancora non ha la cattiveria ed il cinismo della squadra che uccide il campionato, anche se potrebbe presto averlo. Nel frattempo però è campione d’inverno e supera bene anche questo esame, al di là dei rimpianti .

Dionisi dà fiducia allo stesso undici che ha travolto la Salernitana: un segnale preciso di come voglia affrontare la sfida senza paura, quella che invece ha da subito il Lecce. Corini volente o nolente lascia fare la partita agli azzurri e per la sua squadra si mette subito male. L’Empoli costringe i pugliesi a stare dietro, sospinto dalle iniziative di un Bajrami su cui i padroni di casa colpevolmente non trovano mai le contromisure giuste. Proprio lo svizzero-macedone ha due buone opportunutà, poi tocca da fuori area a Stulac al quale è l’ex Gabriel a dire no, e quindi ci prova anche La Mantia. Un dominio assoluto, sancito al 32’ dal gol di Haas, bravo ad inserirsi sull’angolo di Stulac. Empoli in vantaggio e padrone del campo al punto che quando ad inizio ripresa proprio La Mantia, altro ex, mette dentro in scivolata il gol del 2-0 correggendo un traversone del solito Bajrami, la partita sempre finita. Gli azzurri continuano ad essere padroni del campo, anche se perdono Parisi per infortunio. Gabriel però è bravo due volte a dire di no a Bajrami ed evitare il terzo gol. Difficile dire cosa accada poi. Forse i giocatori di Dionisi mollano di testa, forse i cambi non incidono e tolgono spessore alla squadra, forse pesa non avere più nessuno là davanti a tenere palla e fare paura. Fatto sta che il Lecce cresce, sospinto da Mancosu, altro ex. Brignoli al 77’ ferma un suo tiro, il primo del Lecce, ma niente può sul suo sinistro da appena dentro l’area nemmeno un minuto dopo. Da qui in poi è un’altra partita. L’Empoli soffre, il Lecce va all’assalto e da una palla perso dal debuttante Crociata, appena entrato, e da un errore di Terzic, nasce l’azione che porta alla botta di Rodriguez che vale il 2-2. Da non credere.

Riccardo Fattori