Lo sciacallo dorato è arrivato nell’Empolese

Un esemplare di “canis aureus“ è stato investito sulla FiPiLi. Si tratta del secondo avvistamento avvenuto in Toscana da dicembre scorso

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Lo sciacallo dorato è arrivato nell’Empolese. Poco più grande di una volpe e più piccolo di un lupo, è un predatore comparso in Friuli proveniente dai Balcani negli anni Ottanta ed è stato avvistato per la prima volta in Toscana, a Montemurlo, nel dicembre 2021. Un esemplare di questa razza di canide è stato poi investito nelle vicinanze dell’uscita di Empoli Ovest della FiPiLi. Il secondo avvistamento in assoluto nella nostra regione. A notare la sua presenza è stato Luigi Malfatti del Centras di Empoli, che lo ha segnalato a Emiliano Mori e Andrea Viviano, ricercatori del Cnr all’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri a Sesto Fiorentino, che si occupano specificamente dei vetebrati terrestri. I due ricercatori hanno recuperato i resti dello sciacallo dorato, ne hanno fatto l’analisi genetica che ha confermato l’intuizione di Malfatti: si trattava davvero di un canis aureus. A Emiliano Mori abbiamo chiesto perché questo avvistamento-ritrovamento è importante. "Perché si tratta di una specie che vive in ecosistemi abbastanza stabili, che ci fanno capire che il nostro è abbastanza ben conservato".

Quali sono le caratteristiche?

"E’ una specie con attività più che altro notturna, un po’come la volpe".

E’ pericoloso?

"No, per l’uomo no e nemmeno per gli animali domestici. Certo, se trova una gallina magari la mangia, ma non è una specie che fa razzie. E’ mediamente un solitarioi"

Come si distingue da volpe e lupo a cui somiglia?

"La volpe ha tipici ’calzetti’ neri che lo sciacallo dorato non ha ed è più piccolo di un lupo. Inoltre ha un manto giallastro, ’dorato’ appunto".

Possiamo aspettarci che diventi stanziale in zona?

"Sicuramente potrebbe. Il suo habitat ideale sono boschi vicino a fiumi. Se non trova antagonisti probabilmente si fermerà".

Chi sono i suoi antagonisti?

"Principalmente l’uomo e poi i lupi".

L’uomo perché?

"Perché i carnivori sono soggetti a bracconaggio. Anche se non rappresenta un pericolo per le attività umane, perché si nutre di carcasse, roditori, uccelli e specie delle dimensioni di una lepre, non oltre. Lo sciacallo dorato è specie protetta anche a livello europeo".

Ma contro i bracconieri la tutela serve a poco...Venendo ai lupi, che si può dire?

"Uno studio del professor Marco Apollonio dell’università di Sassari di qualche anno fa stimava in circa 500 esemplari i lupi in Toscana. Una popolazione sufficiente a scoraggiare la presenza dello sciacallo dorato".

Francesca Cavini