
Un'aula scolastica
Empoli, 9 ottobre 2021 - Hanno assistito ad attacchi di panico dei loro studenti. Li hanno visti perdere motivazione, calare nel rendimento scolastico. Hanno ricevuto genitori spaventati e disorientati. La pandemia Covid nel mondo della scuola ha avuto effetti negativi anche tra i docenti. Per questo, al liceo Pontormo di Empoli è stato attivato un corso per la gestione dello stress.
A piccoli gruppi di 15/20, gli insegnanti si confrontano, parlano, buttano fuori tutto ciò che hanno assorbito in mesi di dad, quarantene e protocolli di sicurezza. Il dottor Matteo Marini, lo psicologo che si occupa del corso, aiuta a elaborare, suggerisce tecniche e approcci per superare dinamiche e situazioni problematiche all’interno del contesto scolastico.
La location scelta per i primi incontri è un posto particolare: l’atelier Bagnoli a Montelupo, lo spazio espositivo che è anche lo studio dello stesso artista Marco Bagnoli, dove sono presenti alcune delle sue monumentali opere contemporanee. Un complesso, tra aree esterne e ambienti interni, concepito come luogo di meditazione, riflessione e pace. Una sorta di giardino zen.
La professoressa Daniela Desideri, 59 anni, empolese, è tra le partecipanti del corso. Insegna italiano e latino da 30 anni e 26 anni li ha passati al Pontormo. "Lo scorso anno – racconta - ho partecipato al corso sull’educazione all’affettività tenuto sempre dal dottor Marini.
Mi è piaciuto molto e quando la scuola ha proposto questo nuovo corso mi sono iscritta subito". La prof Desideri è anche la referente Covid all’interno dell’istituto. Un ruolo che nei mesi più difficili della pandemia l’ha impegnata anche dopo cena.
"Quando all’inizio avevamo studenti positivi e il tracciamento non era ancora efficace io e la dirigente stavamo fino alle dieci di sera a controllare mail e messaggi in chat. I risultati dei tamponi arrivavano anche molto tardi e dovevamo essere pronte a comunicare alle famiglie come dovevano comportarsi e se l’indomani tenere a casa i propri figli perché la classe era in quarantena. Alla fine ero stanchissima".
La docente si definisce una persona per niente ansiosa, ma farsi carico di molti problemi non è stato facile. "In un certo senso sono stata anche fortunata – prosegue – perché le mie classi non sono mai andate in quarantena, ma c’è stata una quinta che ci è finta quattro volte. Ci sono stati momenti davvero difficili, come assistere agli attacchi di panico di alcuni ragazzi per i quali abbiamo dovuto attivare il protocollo Covid mettendoli nella stanza di isolamento in attesa che venissero a prenderli. Ci sono stati anche studenti che hanno perso dei familiari a causa del virus.
E’ successo soprattutto quando la didattica non era in presenza. I docenti, i compagni, la scuola non potevano stare loro vicini, né partecipare al funerale". Durante le lezioni, cinque incontri da tre ore ciascuno, ogni insegnante avrà modo di raccontare la propria esperienza, confrontarsi con gli altri. A conclusione verranno fatte attività laboratoriali nelle classi, dove verranno messi in pratica tecniche e suggerimenti dell’esperto per gestire lo stress e ritrovare la normalità pre Covid. (Nella foto: la dirigente Filomena Palmesano)