Empoli, 15 novembre 2018 - Che il senso di sicurezza vacilli sotto i colpi di ladri in azione da pomeriggio inoltrato fino a notte o ancora di truffatori pronti a raggirare la vittima di turno è un dato di fatto. Basta concedersi un caffè al bar o fare tappa sui social per toccare con mano la preoccupazione mista a rabbia di cittadini e commercianti, allarmati. Lo sanno bene anche istituzioni e forze dell’ordine, impegnate a trovare soluzioni per contrastare le continue scorribande delle ultime settimane. Una missione alla quale non si sottraggono neppure i cittadini. Lo dimostra la partecipazione all’incontro sul controllo del vicinato, martedì sera al Glamour Caffè sulla Tosco Romagnola. Oltre trenta persone, la maggior parte pronte a lasciare i propri recapiti per essere inserite nel gruppo di residenti ‘sentinella’ di casa in Corea, fetta di città stretta fra le vie Zandonai, Piovola, Cilea, Tommaseo e Paganini, oltre ad altre strade limitrofe. E così le aree interessate dal Controllo del vicinato, al momento undici, sono destinate ad aumentare: in Corea, dopo le prime adesioni registrate l’altra sera, nelle prossime settimane potrà essere attivato il progetto che prevederà un coordinatore e alcuni gruppi che monitorino la zona. L’obiettivo? Mettere insieme persone che vivono nello stesso contesto per recuperare lo spirito di comunità che è il miglior deterrente contro gli intrusi malintenzionati.
«Una serata insieme per discutere di come difenderci meglio da furti in abitazione e truffe – così il sindaco Brenda Barnini racconta l’incontro – ma anche di educazione civica alla responsabilità e alla solidarietà tra vicini. Perché nessuno può proteggerci più della rete di relazioni che siamo in grado di stringere tra di noi». Videosorveglianza e segnalazioni qualificate, alcuni dei temi toccati. «Empoli – continua il sindaco – come ci ha ricordato giustamente il maresciallo dei carabinieri Andrea Dianda è ancora una città composta da grandi e piccoli centri dove le persone si conoscono e possono stare insieme. Corea ne è un bell’esempio». Oltre a sindaco e maresciallo, c’erano il comandante della municipale dell’Unione, Annalisa Maritan, e il commissario Danilo Di Stefano. Hanno risposto alle domande, mettendo in chiaro come controllo del vicinato non significhi ronde, bensì collaborare per controllare movimenti e azioni sospette di malintenzionati. Il passo successivo? Segnalare alle forze dell’ordine ciò che di anomalo si intercetta.
S.P.