Covid Toscana, frenano i vaccini ai bambini. Migliaia di posti negli hub

Il contagio torna a crescere nella fascia d’età 5-11 anni: pochi gli immunizzati. L’assessore Bezzini: "Il siero tutela anche la vita scolastica e sociale dei piccoli"

Vaccinazioni pediatriche (Foto di repertorio)

Vaccinazioni pediatriche (Foto di repertorio)

Firenze, 20 gennaio 2022 - Nonostante i segnali che fanno intravedere l’uscita dal buio della pandemia, è il caos nella gestione quotidiana dei casi (175mila toscani isolati per positività), delle quarantene a scuola, della burocrazia. E anche della sempre maggiore aggressività di chi, obbligato a vaccinarsi (over 50), non vorrebbe farlo e scarica la rabbia sugli operatori esasperati. Non solo, ci sono i medici sul piede di guerra: con quelli di famiglia, in Regione la trattativa sindacale va avanti a oltranza. Si chiede la semplificazione della burocrazia, delle ricette e l’adeguamento del contratto. Rinnovo richiesto anche dai medici ospedalieri: il sindacato Anaao è durissimo.

Un quadretto per nulla idilliaco. Nonostante la Toscana abbia superato il picco epidemico, sono ancora moltissimi i nuovi casi giornalieri (ieri 12.564). Aumenta il numero dei decessi: ieri 33. Dovremmo essere arrivati al culmine – o quasi – anche dei ricoveri: ieri il primo saldo negativo tra ingressi in ospedale e dimissioni, con -4 in terapia intensiva (127 i posti occupati, tasso di saturazione 22,3%) e –4 in degenza ordinaria (1.314, tasso del 26,1%), dati che garantiscono alla Toscana la zona gialla almeno fino al 30 gennaio "Anche se il sistema colori con le nuove norme sul green pass non ha più senso", dice il governatore Giani. La Regione dovrebbe essere sul punto di decidere che il risultato di tampone molecolare positivo a bassa carica sarà considerato negativo: ma ci sono migliaia persone a casa bloccate. Come sarà gestito il pregresso? C’è chi protesta perché vorrebbe vedersi riconosciuta la malattia (magari non vaccinato) per ottenere il green pass di guarigione e chi, invece, vuol essere liberato da un isolamento che ritiene inappropriato. Chi decide? Forse si aspetta che maturino le nuove norme nazionali. Ma nel frattempo? 

C’è poi il nodo scuola. Con l’ira dei genitori: alle primarie per le quarantene non vengono fatte distinzioni tra bambini vaccinati e non, inoltre i voucher per i tamponi vengono distribuiti a singhiozzo, senza vanno pagati. Alle superiori, il paradosso della gestione delle quarantene: se in classe ci sono due positivi la norma è più penalizzante che se ce ne sono tre. Punti su cui la Regione è paralizzata e le Asl in confusione. Fermi alla richiesta battente di Giani al ministro dell’istruzione Bianchi di mandare in isolamento e quindi in dad solo i positivi. Abolendo le quarantene.

Ma il contagio ha ripreso a galoppare nella fascia 5-11 anni. Ancora troppo pochi i vaccinati. Circa il 25% ha ricevuto la prima dose (52mila su 215mila bambini), meno di 13mila hanno completato il ciclo. Qual è il problema? Probabilmente le resistenze dei genitori non fanno crescere la percentuale come potrebbe. E come accade in altre regioni: la Puglia ha già superato il 43%. In Toscana ci sono 17mila posti liberi negli hub fino al 6 febbraio per i bambini di quell’età. Su questo arriva l’appello ai genitori dell’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini: "Il vaccino tutela la salute ma anche la vita scolastica e sociale dei bambini".