Omicron in Toscana è già al 20%. Natale, un piano per salvare i pronto soccorso

Il virologo Pistello: "Ci si aspetta un aumento dei ricoveri". La Regione garantisce servizi per i ponti festivi

Preoccupa la variante Omicron

Preoccupa la variante Omicron

Firenze, 22 dicembre 2021 - Omicron avanza molto rapidamente. E questo si riflette sulla crescita dei contagi: ieri (1.316) raddoppiati rispetto a quelli del martedì della settimana precedente (662), con un incremento del 98,8%.

Nei territori dell’Asl Toscana Nord Ovest la nuova variante è già presente nel 15-20% dei campioni analizzati. Verosimilmente nell’area della Toscana centro, anche di più. Percentuali che emergono dai dati sinora raccolti per la flash survey che fotografa la diffusione di Omicron sul territorio nazionale che sarà consegnata all’Istituto superiore di sanità entro domattina per consentire alla cabina di regia una completa valutazione per le misure da intraprendere.

"Una variante molto più diffusiva ma sembra meno patogena", spiega il professor Mauro Pistello, direttore dell’unità di Virologia dell’azienda ospedalierouniversitaria Pisana, vicepresidente della Società italiana di microbiologia, tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Iss. "Ampliando molto la platea dei contagiati, anche se il numero di ospedalizzazioni è contenuto, assisteremo a un aumento significativo dell’impegno degli ospedali".

I casi di variante sono probabilmente sottostimati, per la presunta presenza di un numero elevato di casi asintomatici che portano a spasso il virus facendo danno quando inciampa in soggetti non vaccinati o fragili. 

Numeri in crescita. Negli ultimi sette giorni i nuovi casi sono aumentati del 55%. Ma ciò che più spaventa è l’occupazione dei posti letto in ospedale. Nei reparti Covid da martedì a martedì i ricoverati sono saliti da 359 a 424, con un incremento del 18,1%; nelle terapie intensive da 47 a 61, con un aumento del 29,8%. 

Si avvicinano le feste, circolano anche l’influenza e virus parainfluenzali, con sintomi che possono confondere. Servono diagnosi differenziali: per i tamponi molecolari c’è già l’ingorgo, sia per l’accesso, sia nei laboratori. Per i tamponi antigenici rapidi c’è un sempre maggiore scetticismo del mondo scientifico e medico che li reputa poco attendibili, se non pericolosi: "Rischiano di dare ingannevoli certezze per i molti risultati falsi negativi", spiega il direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana centro, Renzo Berti. E proprio con il doppio scopo di contenere il contagio ed evitare il rischio di sovraffollamento dei pronto soccorso nei giorni delle feste, quando i medici di famiglia chiudono gli ambulatori, la Regione ha messo a punto un piano.

"Anche nei giorni di festa dovremo garantire i servizi", spiega l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini. "Alle aziende sanitarie abbiamo chiesto da una parte di potenziare l’attività di tamponi, tracciamento e vaccinazioni – continua – Dall’altra parte, per quanto riguarda la continuità assistenziale sarà garantita dalla guardia medica organizzata come di consueto: i cittadini potranno rivolgersi ai numeri di telefono che utilizzano abitualmente. Inoltre ci saranno le Usca per presidiare il Covid a livello territoriale domiciliare". 

Il piano è lo stesso dello scorso anno, quando però, in virtù della lunga zona rossa e delle feste proibite, i contagi nel periodo natalizio erano un terzo di quelli che si registrano adesso. Nononstante le terapie intensive siano già occupate oltre la soglia di allerta del 10%, i reparti lo sono al 7%, come rileva Agenas. "Da qui a fine anno non avremo limitazioni che hanno ormai quasi la metà delle regioni – dice il governatore toscano Eugenio Giani – Non dobbiamo adagiarci sugli allori ma adoperarsi per limitare i contagi e andare ancora più avanti".