A Firenze si va a lezione di cinema

Ecco alcuni appuntamenti in città per saperne di più sull'arte cinematografica

‘Gli uccelli’ di Hitchcock tornano in versione restaurata

‘Gli uccelli’ di Hitchcock tornano in versione restaurata

Firenze, 1 marzo 2019 - A Firenze si va a scuola di cinema e si impara a leggere un film, a capirne la struttura, i 'movimenti', in altre parole a guardare oltre lo schermo. Ecco gli appuntamenti da non perdere per entrare a 360 gradi nel mondo della celluloide.

Al cinema la Compagnia il professor Stefano Socci, docente all'Accademia di Belle Arti di Firenze, tiene un ciclo di tre lezioni incentrate sull'analisi del racconto cinematografico. Le lezioni partiranno da una riflessione sulle radici storiche, anche ottocentesche, delle forme narrative cinematografiche, e saranno accompagnate da frammenti significativi di nove opere filmiche.

Tre le "coppie narrative" prese in esame: avventura e mito; giallo e noir; melodramma e fantasy. La prima lezione (5 marzo ore 21.00) sarà dedicata ad avventura e mito e analizzerà la struttura narrativa e simbolica di tre film: Apocalypse Now di F.F. Coppola (1979), Il gladiatore, di R. Scott (Gladiator, 2000) e Big Fish – Le storie di una vita incredibile, di T. Burton (Big Fish, 2003).

Nella seconda lezione (12 Marzo, ore 21.00) sul tema del giallo e noir i film saranno: Dietro la porta chiusa, di F. Lang (Secret Beyond the Door, 1948), La donna che visse due volte, di A. Hitchcock (Vertigo, 1958) e Mystic River, di C. Eastwood (2003).

La terza lezione (19 marzo ore 21.00), dedicata a melò e fantasy, saranno analizzati i film L’ultimo imperatore, di B. Bertolucci (The Last Emperor, 1987), Il mistero di Sleepy Hollow, di T. Burton (Sleepy Hollow, 2000) e In the Mood for Lov,e di Wong Kar-wai (Huayàng niánhuá, 2000). 

Il critico cinematografico e giornalista Giovanni Bogani invece terrà 8 lezioni, dal 6 marzo al 23 aprile, alla scuola Fenysia all'interno di Palazzo Pucci (via De' Pucci 4). La prima lezione sarà su Alfred hitchcock, luomo che sapeva troppo. Troppo, praticamente tutto, sul cinema e su come farlo. I volti di Grace Kelly, di Cary Grant, di Kim Novak, di James Stewart. Mai il cinema fu più classico. Voyeurismo, amori morbosi, abissi psicoanalitici serviti con sontuosa eleganza.

Seguirà la lezione su Ingmar Bergman: dal grande Nord d’Europa un regista solo apparentemente freddo. La partita a scacchi con la Morte nel “Settimo sigillo”, il volto sublime di Liv Ullman in “Persona”; il viaggio fra i fantasmi della memoria del “Posto delle fragole”. Una continua meditazione sul (non) senso della vita, e sulla sua straziante bellezza.

Immancabile un appuntamento con l'arte di Federico Fellini: il caos, persone che si parlano e non si capiscono. La vita che diventa sogno, sarabanda, circo: un manicomio bellissimo. La dolce vita che diventa la foto di un’epoca. Il bagno di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi. La descrizione sublime della decadenza morale negli anni del boom economico. Nascerà anche un aggettivo: “felliniano”. “Avevo sempre sognato, da grande, di fare l’aggettivo”, commenterà lui.

Il 27 marzo la lezione su Stanley Kubrick: il cinema come perfezione tecnica. Il film come implacabile macchina narrativa. Film di generi diversissimi, sempre capolavori. La seduzione di Lolita, il viaggio dell’astronauta di “2001 Odissea nello spazio”, la violenza dei Drughi di “Arancia meccanica”, lo scrittore impazzito nell’Overlook hotel di “Shining”. Immagini simmetriche, a cui non puoi sfuggire.

A Seguire Woody allen: il più europeo dei registi americani. L’ironia, l’autoironia. Quel piccolo ometto con gli occhiali che si aggira in film che sembrano la cronaca della nostra vita. Smontare ogni certezza: guardare gli umani con tenerezza, senza giudicarli, in quel gioco incessante di incontri, amori, di corse verso la bellezza che è la vita, la vita di tutti. Tutto quello che avreste voluto sapere su Woody ma non avete mai osato chiedere.

Le lezioni proseguiranno con Wim wenders: il più americano dei registi europei. I primi film, in bianco e nero, sempre in movimento. Il cinema come sguardo sulle cose, sui paesaggi, sugli attimi. Poca trama, pochi dialoghi. Il sentimento del tempo che entra nelle inquadrature. L’amore per le immagini, per i luoghi, per quello che la realtà è, senza vestirla con una storia. Il cinema come viaggio.

Gli ultimi appuntamenti saranno incentrati sull'arte di Bernardo Bertolucci: il più sensuale dei registi. Eterno ragazzo, entusiasta, innamorato del cinema. La nouvelle vague come ispirazione; la grande notorietà che arriva nel 1972 con il film scandalo “Ultimo tango a Parigi”. Poi i 9 Oscar dell’ ”Ultimo imperatore”, l’avventura hollywoodiana, la resa dei conti con la Nouvelle vague in “The Dreamers”. Figlio di poeta, poeta del cinema, con i suoi film intrisi di vitalità, bellezza, desiderio.

Per chiudere con Quentin Tarantino: il regista più pulp. Gioca con il cinema del passato, con le situazioni viste mille volte nei film e nei telefilm, e poi rovescia tutto. Cinema violento, fiumi di sangue: ma anche dialoghi serissimi sugli hamburger e sui massaggi ai piedi. Tanta musica: John Travolta, Uma Thurman e “Girl, You’ll Be a Woman”. E in tanta violenza, forse nessuno sa che il suo film preferito è “Bambi”.

Info: www.scuolafenysia.it / 055 2052548