Casamicciola, Ischia (Napoli), 5 dicembre 2022 - “Ho trovato grande dolore ma anche tanta compostezza e dignità. La situazione è drammatica soprattutto perchè ancora non è stata trovata l’ultima vittima, una ragazza. Ci sono tante persone fuori dalle loro case, impaurite”.
Il geologo Nicola Casagli, professore dell’Università di Firenze, è arrivato stanotte ad Ischia per monitorare lo stato idrogeologico dell’isola ed in particolare tenere sotto controllo la frana principale di Casamicciola. Casagli, col suo gruppo di lavoro, ha lavorato a Rigopiano e sulla frana della Marmolada.
“Stiamo aspettando che arrivino gli strumenti - dice Casagli -. Domani installeremo un radar interferometrico, col quale noi monitoriamo tutte le frane e le varie emergenze. Lo abbiamo usato anche sulla Marmolada. Serve per misurare gli spostamenti del terreno in tre dimensioni. Crea mappe di spostamento ogni minuto oppure ogni 30 secondi, a seconda delle impostazioni che diamo. Inquadra ogni movimento”. In questi giorni Casagli sull’isola farà anche una serie di sopralluoghi per vedere se è possibile “installare anche strumentazioni più semplici, come reti di sensori wireless”.
Per ora, il team UniFi sta “monitorando la frana principale”, alla quale se ne sommano “anche altre”. “La principale è di dimensioni molto grandi - prosegue -. Solo nelle prossime ore faremo una stima del volume coinvolto. Si tratta di un evento molto esteso, rapido e distruttivo”.
È vero che una delle cause è rappresentata dall’eccessiva cementificazione?
"Beh, Ischia è un’isola molto complessa. È piccola, con 60mila abitanti. La densità abitativa qui è tre volte quella della regione Campania, che ha a sua volta una densità doppia rispetto alla media italiana”.
Il fenomeno era prevedibile?
“È un po’ come i terremoti, che non si possono prevedere - risponde -. La risposta dunque è ‘no’. Non era possibile dare un allarme. Allo stesso tempo, non è possibile disseminare tutto il territorio di radar. Sappiamo che Ischia è area a rischio per le colate rapide di detrito così come sono a rischio altre 54mila aree in Italia, come la Liguria, la Versilia e le nostre colline del Chianti. Ischia, essendo area interessata da un vulcanismo recente, è da tenere sotto controllo in maniera particolare”.