LUIGI CAROPPO
Cronaca
Editoriale

La forza lavoro necessaria. Sennò è crisi

Un lavoratore straniero in un cantiere edile (Ansa)

Un lavoratore straniero in un cantiere edile (Ansa)

Firenze, 14 gennaio 2024 – Solo una permanenza sempre più radicata di immigrati può salvare la Toscana. Lo dice chiaramente il presidente dell’Irpet. Solo una nuova forza lavoro tendenzialmente giovane e massiccia (nei numeri) può far sì che il Pil della Toscana non vada verso la stagnazione prima e la crisi poi.

Il centrodestra si rassegni e capisca in maniera chiara che il futuro dei nostri territori passa soprattutto da una presenza forte di lavoratori che vengono da oltre confine. L’immigrazione non deve essere più esclusivamente un problema, ma un’opportunità per tutti: per chi viene e per chi offre lavoro. Certo è che chi arriva qui lo deve fare per lavorare, per inserirsi nel tessuto sociale rispettando leggi, dalla prima all’ultima, senza sconti e giustificazioni.

Il centrosinistra ugualmente si rassegni: i lavoratori stranieri sono necessari e l’accoglienza è doverosa, ma l’immigrazione non può essere solo una bandiera da sventolare per essere contro chi attualmente governa.

Il tema immigrazione va riempito di contenuti e proposte. Non è più tempo di flussi regolati (insufficienti appunto alle richieste di forze lavoro) ma nemmeno il tempo delle porte aperte a tutti, sempre e comunque. Sarebbe fondamentale, anche in questo caso, il dialogo tra tutti i soggetti interessati per mettere mano a una politica socioeconomica che dia risposte efficaci all’offerta di lavoro che arriva dalle nostre città.

Ma il dialogo purtroppo rimane relegato alle buone intenzioni di pochi mentre ha ascolto spesso chi fa la voce grossa. Oppure chi butta tutto in caciara polemizzando su qualunque virgola. Si fa il bene dei nostri territori così? No. C’è bisogno di forza lavoro in agricoltura, ma anche nell’industria e nell’assistenza alla persona e nel commercio.

Teniamo a mente questo scenario: la Toscana è tra le cinque regioni dove si fanno meno figli, nel frattempo la popolazione è sempre più anziana e nel 2033 gli over potrebbero rappresentare ben il 30 per cento dei residenti. Qualcuno vuole occuparsi di questi macro problemi o vogliamo continuare a parlare di stadi da ristrutturare?