La Toscana e il coronavirus, maxi fornitura di 240mila mascherine negli ospedali

Le strutture sanitarie si blindano

Persone con mascherina sul volto

Persone con mascherina sul volto

Firenze, 31 gennaio 2020 - La Toscana si protegge. Ospedali blindati e scorte di mascherine per medici e infermieri. Sono circa 240mila quelle in arrivo già oggi nei magazzini Estar, l’ente che si occupa degli acquisti di medicinali e dispositivi per le varie aziende sanitarie della Regione.

Per questi approvvigionamenti eccezionali sono stati stanziati oltre 200mila euro: un terzo per mascherine, tute e occhiali; il resto per dispositivi più generici, come guanti o camici speciali. «Gli ordini sono scattati seguendo le indicazioni del Ministero della Salute – spiega il direttore generale di Estar, Monica Piovi - in via precauzionale e per ridurre i rischi di indisponibilità sul mercato. Le aziende sanitarie li stanno facendo in modo corretto, evitando inutili logiche di accaparramento». Le mascherine, di cinque diverse tipologie, una volta depositate nei magazzini di Estar, resteranno a disposizione di ospedali e Asl.

Ieri intanto si è riunita la task force voluta dalla Regione. «Per il momento nulla cambia nel modo di operare di medici, infermieri e personale sanitario – spiega l’assessore regionale alla Salute, Stefania Saccardi – vista anche l’assenza di casi confermati in Toscana. Vogliamo solo essere pronti per un’eventuale emergenza. Sarà la stessa task force che sta monitorando la situazione a decidere quali precauzioni gli operatori sanitari dovranno eventualmente prendere, in base agli sviluppi dei prossimi giorni».

Per avere un ordine di grandezza, per i vari dispositivi, mascherine in primis, le scorte sono passate dal livello normale di una durata di 20-30 giorni a quello eccezionale di 40-42 per evitare che, in caso di future emergenze, ciò che serve possa non essere subito disponibile sul mercato. E se le strutture pubbliche fanno scorta, anche fra i privati è scattata la corsa a proteggersi.

Trovare le mascherine è già quasi impossibile a Firenze, Grosseto e in diverse altre località toscane. Ad acquistarle sono principalmente turisti cinesi ma non mancano gli italiani. Anche le forze dell’ordine si sono attrezzate. I carabinieri del comando provinciale di Prato, per esempio, insieme alla polizia municipale, hanno fatto irruzione in una bisca clandestina indossando le mascherine.

A far scattare la misura precauzionale, la consapevolezza di operare in locali seminterrati, con poco ricambio di aria con decine di persone, inclusi numerosi cittadini cinesi tornati da poco dalla Cina. Infine non mancano i momenti di solidarietà: sempre a Prato, la Farmacia Etrusca ha donato 10mila mascherine monouso al locale Tempio Buddista che le ha inviate in Cina.