Arezzo, La Cava: "Primo contatto ma non c'è una sola cordata"

Il presidente del Cavallino ha incontrato ieri l'avvocato che rappresenta una delle cordate interessate all'Arezzo

Giorgio La Cava

Giorgio La Cava

Arezzo, 2 agosto 2019 - «È stata una chiacchierata tranquilla, un primo colloquio conoscitivo e, devo dire, anche piacevole». Giorgio La Cava definisce così il summit di Roma, il primo con la cordata di imprenditori romani interessati ad entrare nell’Arezzo. Il presidente del Cavallino ieri pomeriggio ha incontrato non i due imprenditori ma un avvocato che rappresenta appunto questo gruppo. «Non abbiamo parlato di quote – risponde a tal proposito il presidente – abbiamo parlato di alcuni aspetti legati al progetto. Ho illustrato cosa abbiamo fatto nell’ultima stagione, dell’entusiasmo che si è ricreato, della gente che è tornata allo stadio e del fatto che Arezzo può contare su uno zoccolo duro di tifoseria che non smetterà mai di far sentire il proprio calore alla squadra. Tra l’altro mi è stato detto che questi imprenditori conoscono la città di Arezzo, ma non abbiamo in alcun modo toccato l’argomento delle quote sociali». Nomi sono top secret. «Mi pare quanto mai ovvio rispettare la privacy su questa trattativa – prosegue La Cava – posso dire che erano stati vicini ad altre squadre di serie C, ma hanno preferito aspettare e cercare altre realtà, altri progetti dove poter investire». Ma attenzione. La Cava ribadisce ancora una volta come il colloquio, che è avvenuto con l’avvocato degli imprenditori e non direttamente con i possibili nuovi soci, è servito a rompere il ghiaccio, ad entrare in sintonia. La strada è ancora lunga prima di arrivare ad una eventuale fumata bianca, con la cessione di una parte delle quote sociali, superiore o inferiore al cinquanta per cento. «AD OGNI modo nei prossimi giorni avrò altri incontri – prosegue il presidente del Cavallino – ci sono altri gruppi, imprenditori di Roma, che hanno manifestato interesse. Non credo che avrò modo di parlare con loro da qui a sabato. Magari la prossima settimana. Dobbiamo anche capire quali sono le loro ambizioni, cosa vogliono fare in termini prettamente tecnici. Non c’è alcuna fretta comunque».