Piazza Grande torna palcoscenico: Motta suona e racconta

La seconda serata nel weekend di inizio saldi vede al centro il cantautore emergente. Ingresso libero,al centro un'intervista-spettacolo

Il cantautore Francesco Motta

Il cantautore Francesco Motta

Arezzo, 6 luglio 2018 - Vivere o morire: il bivio sembra un referendum dall’esito scontato e invece è un tormentone che ha lanciato definitivamente un nuovo talento sulla scena della musica italiana. Lui, Francesco Motta: 32 anni appena, un premio Tenco sulla libreria di casa, un futuro che sembra tifare per lui. E per questo l’Ascom lo ha scelto per bissare la serata record di un anno fa. Allora sulla sua stessa ribalta c’era Morgan: due per una terrazza. La terrazza di Fraternita. Non è un mistero che il rettore Pierluigi Rossi vorrebbe farne il cuore di una piccola Versiliana aretina.

L’anno scorso non c’è riuscito, stavolta è pronto a rilanciare. E ad aprirgli la strada arrivano le Notti sotto le stelle, affiancate dalla macchina del Mengo. Anche Paco Mengozzi ha messo lo zampino in un’operazione che già ha raccolto oltre mille prenotazioni. E’ tutto gratuito, sia chiaro, ma era un modo per mettersi al sicuro e avere il polso dei presenti. L’appuntamento è dalle 21 in poi. Un’intervista-spettacolo.

Con Motta il collega Fulvio Paloscia, tra una risposta e l’altra la pioggia dei suoi pezzi. Non è un concerto ma già l’anno scorso Morgan era stato generoso nel proporsi. Come Motta anche nella versione musicista: perché oltre a cantare spazia tra la chitarra, la batteria, le percussioni, il basso e la tastiera. Se volesse farebbe orchestra da solo: pratico e perfino economico. Ma al centro sono i testi.

Gli stessi che lo hanno visto, lui strano personaggio un po’ pisano e un po’ livornese, alla ribalta del premio che ogni anno è quasi il «contro-Sanremo»: il Tenco, un festival più ricercato e più popolare tra gli addetti ai lavori. «La fine dei vent’anni», «Ed è quasi come essere felici», «La nostra ultima canzone» alcuni dei suoi pezzi: diciamolo, i titoli non sono un trionfo esagerato di ottimismo ma lo spessore c’è. E giustifica quella venatura amara che spesso caratterizza le sue canzoni e anche il suo profilo.

Profilo che pure ha conquistato una delle attrici più convincenti del cinema italiano, Carolina Crescentini, brava perfino quando l’hanno costretta (è il caso di Boris) a spacciarsi per una pessima interprete. Ci sarà anche lei stasera in piazza e di sicuro non passerà inosservata, essendo il suo un volto decisamente familiare ai più. Uno show che andrà avanti fino a mezzanotte e che domani lascerà il posto all’ultimo tassello della tre giorni: quello della notte bianca.

Piazza Grande sempre protagonista ma intorno a lei la mobilitazione del centro. Traffico chiuso e concerti, ballo, show praticamente in ogni piazza. Sperando, sotto sotto, che a fare spettacolo siano anche gli incassi. Quelli che ai negozi mancano ormai da mesi. E che renderebbero il loro profilo ancora più amaro di quello di Francesco Motta.