Panariello primo big dell'estate nella Fortezza recuperata

Il 23 luglio il ritorno del comico in città: dopo il Mengo prende corpo la stagione di spettacolo, un mix di musica e teatro. Biglietti in vendita da martedì

Giorgio Panariello

Giorgio Panariello

Arezzo, 1 maggio 2022 - «Si vede il marsupio?». Si vede, si vede: e a scanso di dubbi stavolta troneggerà in cima alla Fortezza. Torna Giorgio Panariello. Torna con i suoi personaggi celebri, dal Pr attentissimo al marsupio a Simone «Power Ranger», da Mario il Bagnino alla sora Italia che spettegola sotto il casco della parrucchiera. Torna dopo tanti anni, almeno con uno dei suoi «One man show», ma si toglie lo sfizio di aprire la Fortezza allo spettacolo.

Non sarà il primo evento sula Rocca ma è il primo ad uscire dal silenzio. Proprio ieri il comico ha rotto gli indugi, annunciando il suo tour estivo. E tra una tappa e l’altra ecco Arezzo: torna il sabato, quasi parafrasando il titolo della trasmissione che all’inizio degli anni 2000 registrava al Centro Affari e occupava tutto il sabato di Rai Uno. Sabato 23 luglio, con «La favola mia».

Una serata tra risate e malinconia, ispirata al Renato Zero che imita alla perfezione: e attraverso le cui canzoni si racconta. La notte andremo in Fortezza. E’ il prato centrale, quello che nella fase di restauro era stato studiato per i grandi eventi di spettacolo. Finora inutilizzato, è tornato fruibile grazie all’intervento sul serbatoio dell’acqua e al rafforzamento della base. Una terrazza straordinaria sulla città di notte.

E che raccoglierà a metà luglio il testimone dal Prato, dopo che il Mengo avrà esaurito le sue serate. Dalla musica Indie, dal «ciao ciao» de La Rappresentante di Lista, dalla serata a tutto rap alla scalata della Fortezza. Si chiamerà «Estate in Fortezza». L’estate aretina, naturalmente, che prova a dare continuità ai suoi appuntamenti. E stavolta l’ombelico del mondo è la Fortezza. «Sì – conferma il direttore della Fondazione Guido Monaco Lorenzo Cinatti – ci sarà anche Panariello: martedì inizierà la prevendita dei biglietti».

Ricordate il 2001? No, non per il baco del millennio. Ma per il doppio evento griffato Panariello e allora realizzato solo grazie alla straordinaria capacità di Walter Fioroni, l’impresario dei divi. A gennaio una serata da quattromila persone, biglietti bruciati in poche ore.,«Panariello chi?» era il titolo. Bissato ad ottobre per la serata legata alla Lotteria Italia.

Serata Rai, quindi ad ingresso libero: con i tagliandi conquistati in fondo ad una coda infinita da chi aveva passato la notte davanti al Palaffari. Da allora è passato un mondo, e qualche buon rientro di Panariello: ora si riparte. Nell’intervallo l’attore è stato anche protagonista del film aretino dell’amico Pieraccioni, «Un fantastico via vai». Ricordate l’imprenditore che saliva e scendeva con un elevatore davanti al Caffè dei Costanti? C’era intorno tutta Arezzo a seguirlo dalla piazza, con una battuta tormentone («Oh giovani!») che rimbalzava tra la gente.

Quasi quanto il marsupio o il classico «G’ho una determinata potenza ne’ bracci non indifferente!» di Mario il Bagnino. Un legame con il pubblico aretino che ora passerà al setaccio bollente dell’estate aretina. «Vedrete, ci saranno tanti appuntamenti musicali e divertenti» aggiunge Cinatti senza sbottonarsi neanche ai 25 gradi di ieri. Musica classica, comicità, teatro.

Orientativamente nella seconda metà di luglio, provando a gettare il cappello almeno sul primo, vero mese dell’estate. Con squarci di cinema: ad esempio al Mengo, due serate con ospiti all’Eden che precederanno e seguiranno il festival del Prato. Da Mengo a Merigo, l’ubriacone con la canotta a righe gialle che gira solo in bicicletta, un altro dei classici personaggi di Panariello.

«Non fare tanto lo stupido!» esclama a ripetizione a chi lo incrocia. La sua immagine nella serata di luglio scorrerà dietro l’attore insieme a quelle della sua infanzia. E’ ispirato al vecchio sacrestano del paese: ma lui le campane le suonava in chiesa, Merigo per una notte le potrà sciogliere in Fortezza. Annunciando che sì, il marsupio si vede proprio.