Maria Chiara, regista sul red carpet a 27 anni: un suo film alla Mostra di Venezia

Venturini tra gli applausi alla Settimana della Critica: dirige attori famosi. Con lei altri due aretini: la produttrice Vanessa Capello e il re dei suoni Matteo Bendinelli

Vanessa Capello, Maria Chiara Venturini e Matteo Bendinelli

Vanessa Capello, Maria Chiara Venturini e Matteo Bendinelli

Arezzo, 7 settembre 2019 - Siete un filino maschilisti e relegate le donne a Cenerentole della casa? Occhio a quello che potreste ritrovarvi nel piatto. Le sorprese sono al varco: a tavola come alla Mostra del cinema di Venezia. Lì dove Arezzo si è ritagliata una serata da protagonista. Merito degli under 30, quei giovani ai quali apriamo pochissimi spazi ma che per fortuna poi se li prendono da soli.

Maria Chiara Venturini ha portato un suo film alla Settimana della Critica, la Quinzane veneziana: uno spazio fuori del concorso ufficiale ma che fa parte integrante dell’evento e calamita migliaia di spettatori. Ventisette anni, il liceo al Redi (sezione H specifica con gusto...), poi il volo in America. Prima a San Francisco e poi a Los Angeles, in testa il pallino granitico del cinema. Fino all’ultima tappa, “Fosca”: un cortometraggio di 19 minuti, che ha aperto la serata in Sala Perla. Una festa di cinema e una festa aretina.

Il marchio di Maria Chiara ma anche quello di Vanessa Capello,la produttrice e che da anni studia questo settore determinante attraverso la scuola di cinematografia di Roma. E Matteo Bendinelli, il “mago” dei suoni, o per dirla meglio sound designer ormai di tanti progetti chiave del cinema italiano. Era a Venezia un anno fa con Anna Foglietta, ci è tornato ora con Maria Chiara.

“Era un progetto per la scuola di sceneggiatura: il mio professore ha lavorato alla Disney e si è innamorato dell’idea”. Lui e non solo lui. Il pubblico segue ipnotizzato la storia: ambientata tra Roma e il Terminillo, lì dove i passi nella neve si vanno ad incrociare con gli interni di una vecchia villa nobiliare, ricca di ragnatele, animali impagliati e oggetti evocativi.

Protagonista una ragazzina al suo debutto, Elisabetta Bonini, e volti esperti: come Massimiliano Rossi, l’attore “feticcio” di Edoardo de Angelis, o Ludovico Succio, tra i protagonisti del “Primo Re”. Diciannove minuti che scorrono senza fiato, tra bracieri, sorprese, venature di horror e di ironia. Poi la festa, sulla terrazza della Biennale, davanti al tappeto rosso dove sfilano Brad Pitt o Meryl Streep, dopo essere stati protagonisti del Photocall che precede i film della Critica, che per la prima volta ha tra i selezionatori un professionista aretino, Simone Emiliani.

Prossima tappa? Una volta spente le luci della ribalta veneziana portare il film in anteprima ad Arezzo: e poi il nuovo volo verso l’America. Che si colora di amaranto, proprio come la notte veneziana.