Sansepolcro intenzionata a portare i rifiuti nell'impianto di Città di Castello

"Il modello gestionale di Sei Toscana non soddisfa il nostro territorio", dice l'assessore Gabriele Marconcini

Gabriele Marconcini, assessore biturgense ai beni comuni

Gabriele Marconcini, assessore biturgense ai beni comuni

Arezzo, 7 ottobre 2018 - “Pronti a separarci da Sei Toscana e a orientarci verso Belladanza a Città di Castello per conferire i nostri rifiuti”. Gabriele Marconcini, assessore ai Beni Comuni dell’amministrazione di Sansepolcro, non esclude assolutamente questa eventualità. “Il modello attuale che riguarda anche la gestione delle acque – spiega – non si traduce nel livello di efficienza che vorremmo avere, né soddisfa il nostro territorio, fermo restando che ci troviamo inseriti nel contesto di una macroarea che va da Badia Tedalda fino all’Isola del Giglio, per un totale di 104 Comuni. E allora, possiamo fare come Sestino, che si è staccata”. In che modo attuare una manovra del genere? “Vogliamo sviluppare una sintonia maggiore con l’Ato dell’Altotevere Umbro, perché la contiguità e la vicinanza che abbiamo con questo comprensorio riveste un’importanza strategica. C’è il vicino impianto di Belladanza a Città di Castello che è stato di recente rinnovato e invece ci avvaliamo di realtà più lontane (vedi San Zeno ad Arezzo e Terranuova Bracciolini) che implicano costi, una maggiore movimentazione di rifiuti e anche un maggiore inquinamento, per cui vorremmo fare un’azione politica forte e sviluppare una sintonia con l’Umbria. Ciò è consentito, poiché lo prevede la leggere regionale numero 69 del 2011: se il consiglio regionale della Toscana è d’accordo e concede il nulla osta per una deroga, la proposta può avere un seguito. Con l’ok dei due Ato territoriali e della Regione, possiamo interrompere il contratto con Sei Toscana e prediligere un modello diverso”.