Chiassai nuovo presidente: la Provincia cambia colore. Consiglio: eletti e preferenze FOTO

La sindaca di Montevarchi batte sul filo di lana (50,4 a 49,6) Ginetta Menchetti, spoglio di due ore e una scheda contestata. Sei rappresentanti per lista

Silvia Chiassai festeggiata per la vittoria

Silvia Chiassai festeggiata per la vittoria

Arezzo, 31 ottobre 2018 - 00.26 Silvia Chiassi è la nuova presidente della Provincia. La sindaca di Montevarchi e candidata del centrodestra ha vinto la sfida con la rivale di centrosinistra Ginetta Menchetti. Per la prima volta la Sala dei Grandi cambia colore politico. Una sfida decisa sul filo di lana: Silvia Chiassai ha vinto con il  50,4% contro il 49,6%. Nel corso della serata la competizione si è trasformata in un complesso braccio di ferro tra i due schieramenti sul filo delle schede e delle contestazioni.

IL DATO FINALE. Sui 494 aventi diritto, sono stati 425 i votanti pari all’ 86,03 %, già alle 17 era stato superata la quota del 50% dei votanti. Ecco il dato definitivo. I voti validi sono stati 415, sei le schede bianche e 4 quelle nulle. GINETTA MENCHETTI ha ottenuto 229 voti, i voti ponderati sono stati 42827. SILVIA CHIASSAI MARTINI ha avuto meno voti assoluti, 186, ma i voti ponderati sono stati 43511.

La scheda contestata
La scheda contestata

Lo spoglio si è interrotto a lungo per una contestazione legata ad una scheda. Motivo? Sulla scheda è stata fatta la croce sul nome di Silvia Chiassai, ma è stato anche segnato il nome di un candidato, quello di Lucacci.  E su questo punto si è scatenata la bagarre per decidere se accettare o meno quel voto, di uno dei consiglieri comunali di Arezzo e quindi dal peso specifico alto. Alla fine la scheda è stata annullata ed è ripartita la conta.

Silvia Chiassai e Ginetta Menchetti
Silvia Chiassai e Ginetta Menchetti

L'elezione si è giocata nella sala antistante a quella del consiglio provinciale, come se nello spoglio oltre al titolo di presidente fosse in palio l'accesso a quella Sala dei Grandi che è uno dei sancta sanctorum della politica e del potere aretino. Una sala sempre guidata dalle forze di centrosinistra e che lo schieramento avversario sognava di conquistare per la prima volta, sancendo la trasformazione politica avvenuta nel corso di questi anni attraverso le elezioni comunali.

Ed è nella Sala dei Grandi che a lungo hanno atteso l'esito elettorale alcuni degli alfieri dei vari schieramenti. Tra gli altri c'erano il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e la senatrice Tiziana Nisini, che è anche assessore comunale in quota Lega. Pur con un pugno di schede non sono mancati i colpi di scena: comprese due schede bianche.

CONSIGLIO PROVINCIALE

Nel corso della notte sono emersi anche i dati sul parlamentino. Gli eletti saranno sei per ogni lista. Ecco i risultati, in neretto i nomi degli eletti

LISTA COMUNI PER LA PROVINCIA: Scapecchi Federico 8554 Rivi Alessandro 7642 Piomboni Angiolino 5698 Lucacci Ezio 5530 Migliore Rosaria 5117 Seghi Laura 3928 Morbidelli Marco 3670 Bardelli Roberto 3620 Luzzi Marcella 170 Carlettini Giovanna 0

LISTA CENTROSINISTRA PER AREZZO  Caporali Donato 7021 Corei Gabriele 6012 Caneschi Alessandro 5990 Ducci Eleonora 5140 Ciarponi Leonardo 5128 Ermini Cristina 3934 Lentucci Silvia 3586 Laurenzi Andrea Mathias 2147 Martini Francesca 510 Bonarini Massimo 168  

AFFLUENZA ALLE URNE. Di seguito le percentuali di affluenza distinte per fascia :

-Fascia A, quella dei Comuni fino a 3.000 abitanti, hanno votato numero 85 elettori su 117 pari al 72,65 %

-Fascia B, quella dei Comuni con abitanti compresi tra 3.001 e 5.000 hanno votato numero 46 elettori su 52 pari al 88,46%

-Fascia C, quella dei Comuni con abitanti compresi tra 5.001 e 10.000 hanno votato numero 142 elettori su 156 pari al 91,02%

-Fascia D, quella dei Comuni con abitanti compresi tra 10.001 e 30.000 hanno votato numero 121 elettori su 136 pari al 88,97%

-Fascia E, quella dei Comuni con abitanti compresi tra 30.001 e 100.000 hanno votato numero 31 elettori su 33 pari al 93,93%

 

LA VIGILIA. Nel palazzo della Provincia, nei lunghi corridoi, tra gli scaffali della sala giunta piena di faldoni, si respira la storia della città. Si è votato per il nuovo consiglio provinciale e per la presidenza, ma ancora una volta con una elezione di secondo livello: non sono i cittadini a votare ma i consiglieri di tutti i comuni della provincia.  .

Gli aventi diritto al voto erano 493 e si troveranno ad esprimere la preferenza per una delle due candidate alla presidenza e un’ulteriore per il consiglio provinciale. Alla fine non conterà il numero delle preferenze singole, ma il peso dei voti, questo perché ogni comune ha una ponderazione basata sul rapporto tra popolazione e rappresentanti politici.

Come è noto la riforma Delrio del 2014 prevedeva una significativa riduzione delle competenze e delle risorse, il referendum costituzionale avrebbe dovuto avviare il percorso per l’abolizione dell’ente, ma sappiamo come andò.

Oggi l'ente rimane appeso tra limiti e speranze, ma molte competenze importanti sono ancora in mano alla Provincia: gestione delle strade, dell’edilizia scolastica, le pari opportunità, la protezione civile. Con gli anni sono diminuiti i dipendenti: nel 2015 erano 457 ad oggi sono 186. Dei 271 in meno, 148 sono passati ad attività ora a capo della Regione oltre 100, per diverse cause, non sono più impiegati.

Le entrate correnti sono passate dai 60 milioni del 2014 ai 34,5 di di quest’anno. Una riduzione del 43%. Le entrate tributarie si sono attestate tra i 27 e i 29 milioni annui. Le spese correnti, sono passate dai circa 60,5 milioni del 2014 fino ai quasi 36 di quest’anno. Tra le spese correnti ci sono quelle per «trasferimenti» ovvero quelle che la Provincia versa all’Erario.

Nel 2016 hanno raggiunto quasi quota 17 milioni nel 2018 si sono attestate poco oltre gli 11milioni. Non è detto che il futuro possa prevedere nuovi tagli, un disegno di legge della Lega prevede il ritorno all’elezione diretta e potrebbe anche essere rafforzato il ruolo di service per i piccoli comuni e assegnato il ruolo alle province di stazione unica appaltante.