Primarie Pd: valanga Zingaretti, raggiunge il 64%. Ma votano quasi 5000 in meno

Nel totale Giachetti è arrivato al 21,1%, e Martina al 14,8%. Zingaretti ha sfondato in Valdichiana: a Castiglion Fiorentino con un 82%. I dati dei comuni grossi

Primarie in corso

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Arezzo, 3 marzo 2019 - C'era una volta il regno di Matteo: qui, nella capitale assoluta o quasi del renzismo, a colpi di percentuali che in certi comuni superavano il 90%, fino addirittura a toccare l’unanimità in frazioni come Serravalle. Ora i seguaci dell’ex leader restano in fondo forti, visto che insieme (14,9 Martina e 21,2 Giachetti) assommano il 36%, oltre un terzo del partito. Ma dopo anni di trionfi, dopo aver avuto in pugno le sorti della provincia, devono piegarsi davanti alla valanga Zingaretti. Lui, Nicola, il fratello di Montalbano, che rotola anche qui a passo di marcia. 

Nel capoluogo, il primo dato ad essere sfornato in meno di un’ora, raggiunge il 64,04%: in provincia, quando manca allo spoglio solo Ortignano, si attesta quasi esattamente alla stessa percentuale, il 64,%. Con un dato che tra l’altro supera quello medio della Toscana. 

Un po’ dappertutto la linea Zingaretti supera il 60%, toccando quote vertiginose in alcuni comuni: c’è per esempio Castiglion Fiorentino oltre l’82%, in una Valdichiana compatta dietro il nuovo leader (Cortona 71,7, Civitella72, Foiano e Monte San Savino 76). Negli altri comuni grandi San Giovanni oltre il 63%, Montevarchi al 58, Sansepolcro al 62 e Bibbiena al 55. Con Talla che si propone come la nuova «Serravalle», sorta di comune simbolo con un 92,8% a favore del nuovo segretario nazionale.  Punto debole la partecipazione al voto, anche se superiore alle previsioni più pessimistiche. Il calo si attesta intorno al 30% rispetto alle primarie del 2017, già in forte flessione sugli anni precedenti. 

Nel totale hanno votato in 12.048 contro i 17 mila dell’ultima consultazione. E ad Arezzo in 3008 contro 4146. Una flessione che trova riscontro anche nei dati nazionali. Dati ancora provvisori ma che segnalano un successo complessivo perfino superiore a quello aretino, oscillando le stime tra il 65 e il 70%.

In città Nicola Zingaretti ha avuto 1909 voti, pari al 64%. Dietro di lui Roberto Giachetti con 690 voti e il 23,1%. Terzo Maurizio Martina con il 12,7% e 380 voti. Hanno votato in tutto 3008 elettori contro i 4146 di due anni fa, un calo del 28%.

Dalla provincia in votanti sono 12.048 contro i circa diciassettemila di due anni fa. Nello spoglio Zingaretti si attesta a 7657 voti pari al 64%, Roberto Giachetti a 2530 voti pari al 21,1% e Maurizio Martina a 1775  voti pari al 14,8% 

I tre candidati alla segreteria avevano diviso ovviamente anche il partito aretino con alcuni big che hanno deciso di gettarsi nella mischia, con in testa l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli in appoggio a Zingaretti. Nella lista collegata al fratello di «Montalbano», figura un altro big come Massimiliano Dindalini, già sindaco di Civitella e segretario provinciale.

Non in lista, ma comunque in campo in questa componente, anche Donella Mattesini, senatrice fino alla scorsa legislatura. A sostegno pure Francesco Ruscelli, uno dei due reggenti del Pd (l’altro è il renziano Matteo Bracciali), di Marco Meacci, della sindaca di Civitella Ginetta Menchetti.

Per dovere di cronaca, va aggiunto che nel voto già avvenuto nei circoli, in questo caso riservato ai soli iscritti, si era affermato Nicola Zingaretti, la prima di un non renziano dopo anni di trionfi dell’ex rottamatore che qui aveva la sua prima roccaforte in Italia.

Con Martina in lizza altri esponenti di spicco del partito aretino, quali l’ex deputato Marco Donati che guida la lista e la vicepresidente del consiglio comunale Lucia De Robertis.

Con Giachetti è invece schierata la maggioranza dell’Unione comunale guidata dal segretario Alessandro Caneschi. E nel derby renziano era stato proprio Giachetti, nei circoli, a prevalere.