Terranuova. Calenda, Caselli, Fornero, Tito Boeri tra gli ospiti del Moby Dick Festival

L'evento, che si doveva tenere la primavera scorsa, è in programma dall'8 all'11 ottobre.

Il Moby Dick del 2019

Il Moby Dick del 2019

Arezzo, 01 ottobre 2020 - Calenda, Caselli, Fornero e De Bortoli. Sono solo alcuni nomi del Moby Dick Festival 2020, organizzato e promosso dal Comune di Terranuova con il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana. Programmato inizialmente per la scorsa primavera, è stato rimandato a causa dell’epidemia da Covid e si terrà quindi dall’8 all’11 ottobre. Il tema conduttore dell’edizione sarà “Il Rumore del Tempo”. Molti gli ospiti che saranno ospitati nella tensostruttura di piazza della Repubblica, tra cui il filosofo Peter Sloterdijk, lo storico Alessandro Barbero, l’architetta e scrittrice Suad Amiry, i magistrati Giancarlo Caselli e Guido Lo Forte, l’antropologo e genetista Guido Barbujani, il reporter polacco Wojciech Tochman, i giornalisti Ferruccio De Bortoli, Paolo Di Paolo, Angelo Ferracuti, Antonio Gnoli, Francesco Merlo, Lina Palmerini, Stefano Vastano, gli scrittori Edoardo Albinati, Tash Aw, Arno Camenisch, , Guido Catalano, Francesca D’Aloja, Stefano Massini, Hanne Ørstavik, Eugen Ruge, Manuel Vilas, oltre al fotografo Mario Del Curto, l’economista Elsa Fornero, il politico Carlo Calenda, l’imprenditore Oscar Farinetti e l’accademico esperto in relazioni internazionali Vittorio Emanuele Parsi. Il Festival sarà a ingresso gratuito per tutti gli incontri, previa prenotazione come da norme per l’emergenza Covid-19, sul portale Aterranuova. “Il Moby Dick ha un calendario ricco ed accurato - ha detto il sindaco, Sergio Chienni - e per questo ringrazio la direzione artistica di Elisa Sommaruga.

Anche quest’anno il festival sarà occasione di riflessione e confronto. Da una parte credo che dobbiamo riabituarci alla pluralità di pensiero, spesso non riusciamo a convincerci che non c’è una verità assoluta individuale, ma si tratta di un percorso che si costruisce insieme, un modo di crescere con la nostra comunità. Dall’altra parte, e lo dico anche da amministratore, abbiamo lo sguardo sulla contingenza, sull’urgenza, invece avremmo bisogno di darci il tempo e il modo di riflettere e confrontarci, anche con idee nuove per ripensare il nostro presente e il nostro futuro. E anche questa volta, il Moby Dick ci darà una preziosa occasione in tal senso”. “Credo che la pandemia ci abbia insegnato quanto siamo legati gli uni agli altri e quanto ci sia mancato lo stare insieme e il Moby Dick sarà proprio un’occasione per riscendere nella nostra piazza incontrarsi, ascoltarsi, dialogare e confrontarsi” ha aggiunto Caterina Barbuti, assessore alla cultura. Gli ideatori e curatori del festival, Elisa Sommaruga e Paolo Martini hanno sottolineato di credere sempre di più alla cultura come scheletro portante della società con benefici imprescindibili a livello di individuo e di collettività, come modello di sviluppo.

“Moby Dick si alimenta anche del desiderio di nutrire e raffinare la sensibilità rispetto al nostro agire nel mondo e potenziare le capacità di creare e costruire occasioni – hanno concluso - . Abbiamo inaugurato la prima edizione sviluppando il tema de «La comunità e le relazioni» per poi farlo seguire da «Il potere delle parole». Sarà Il Rumore del Tempo ad accompagnarci nella successione di eventi pensati per l’edizione di quest’anno. Il 2020 rimarrà per tutti noi scolpito nel cuore e nella mente come un anno di rottura”.