La sicurezza che manca: "Infortuni e morti in salita"

Marinelli, Anmil: "In campo per promuovere la cultura della prevenzione"

La  sicurezza che manca: "Infortuni e morti in salita"

La sicurezza che manca: "Infortuni e morti in salita"

Sono in aumento morti e infortuni sul lavoro, ma anche le malattie professionali. Oggi come ieri il lavoro uccide. Lo ricorda Mirko Marinelli, presidente provinciale dell’Anmil.

Come promuovere la cultura della sicurezza?

"I dati sono sempre preoccupanti, l’Anmil è ospite dei Servizi srl con l’evento "Un caffè per la sicurezza", siamo nei luoghi di lavoro e nelle scuole, un mese fa a Itis abbiamo incontrato circa 200 ragazzi raccontando le nostre storie. Non solo nel lavoro, la sicurezza deve essere la priorità sempre. Abbiamo in programma incontri anche in grosse aziende della provincia per fare formazione sia tra lavoratori che datori di lavoro".

Oggi si festeggia il 1 maggio, cosa va tenuto a mente?

"Con la festa dei lavoratori si ricordano i diritti acquisiti come gli orari, mi piacerebbe festeggiare anche il diritto alla sicurezza, a non farsi male e tornare a casa dalle proprie famiglie".

I numeri cosa dicono?

"Gli infortuni mortali in Italia sono aumentati del 7% e gli infortuni sul lavoro hanno segnato un più 11% da un anno all’altro. L’anno si era aperto col tragico crollo al cantiere Esselunga di Firenze e in questi dati non è incluso l’incidente nella centrale elettrica. Ad Arezzo per fortuna tra gennaio e febbraio gli infortuni mortali erano zero nel 2023 e sono rimasti tali nel 2024. Ma non c’è di che stare tranquilli. E’ di aprile la morte del giovane Manuel Cavanna. A marzo l’incidente con la motozappa. Gli infortuni professionali tra gennaio e febbraio sono passati qui dalle 626 denunce 2023 alle 636 di oggi. In provincia a fare più paura sono industria e agricoltura".

Angela Baldi