Due Mari della discordia. Il comitato: "Sì all’opera ma senza intaccare la valle"

Vagnoni: "Vogliamo il completamento ma il progetto del tracciato va rivisto". La manifestazione che unisce la Val Centena e Bagnaia nella zona di Monterchi.

Due Mari della discordia. Il comitato: "Sì all’opera ma senza intaccare la valle"

Roberto Nocentini e Mattia Vagnoni mostrano la mappa del tracciato al centro della presa di posizione del comitato che non con testa la realizzazione dell’’opera quanto semma. dell’area individuata

di Claudio Roselli

MONTERCHI

"Una soluzione del genere cancella letteralmente una piccola vallata del territorio e crea un danno irreparabile". La dichiarazione è di Mattia Vagnoni, componente del comitato in aperto contrasto con il progetto definitivo della Due Mari nel territorio di Monterchi, che prevede l’attraversamento della piccola valle del Centena, a nord di Le Ville. Ma sul piede di guerra ci sono anche i residenti di Bagnaia, piccolo nucleo del Comune di Anghiari dove attualmente termina la quattro corsie provenendo da Arezzo. Ieri mattina l’incontro con la stampa, nel corso del quale il comitato non si è limitato alla sola protesta, ma ha anche presentato una proposta alternativa di progetto con tanto di cartografia. "Sia chiaro: vogliamo la Due Mari – ha premesso Vagnoni – purchè pensata in modo sano e consapevole, legato a natura, benessere e turismo. Modificando il progetto e spostandolo verso la valle della Sovara, avremo un tracciato sviluppato per la maggior parte in galleria, quindi non impattante a livello visivo, tantopiù che in questo versante non vi sono abitazioni che verranno a essere intaccate in modo permanente e soprattutto dannoso. Qui nella valle del Centena, invece, molte realtà ereditate e custodite verranno stravolte: c’è chi si ritroverà senza terreni e chi senza il pozzo; altri vedranno il perimetro della casa ridisegnato da uno svincolo malpensato in una valle stretta, non dimenticando che proprio all’inizio di essa c’è una pista ciclabile che dovrà collegare i Comuni della Valtiberina, con soldi spesi e con il rischio che ne risenta anche il turismo lento". C’è tuttavia un progetto definitivo approvato da anni; lo stesso sindaco Alfredo Romanelli ha ribadito che si possono presentare solo osservazioni alla valutazione di impatto ambientale e non tracciati alternativi. E allora? "Mi affido al buonsenso di tutti", ha concluso.

Anche da Bagnaia, indice puntato su Anas: "Il progetto di Massimo Simonini prevede addirittura l’abbandono per circa un chilometro del tracciato già costruito – ha fatto notare Roberto Nocentini – per poi entrare in una galleria di oltre due chilometri. Il precedente era impostato sul prosieguo e su una galleria della lunghezza ridotta di circa la metà, quindi costi sensibilmente più bassi con utilizzo di quanto realizzato. Non capisco perché sia stato cambiato un progetto già condiviso".