LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Centrosinistra, i paradossi del voto. Il Pd si divide in quattro roccaforti. Il campo largo resiste solo a Cortona

Terranuova, Castelfranco Piandiscò e Bucine le spine nel fianco del partito: sfida tra sindaci, vice ed ex. Vecchie frizioni frammentano il consenso. A Subbiano gara tra la sindaca e l’ex numero 2 della Provincia.

Centrosinistra, i paradossi del voto. Il Pd si divide in quattro roccaforti. Il campo largo resiste solo a Cortona

Centrosinistra, i paradossi del voto. Il Pd si divide in quattro roccaforti. Il campo largo resiste solo a Cortona

Peripezie dem sulle montagne russe di una mpagna elettorale infuocata. Perchè il quadro complessivo delle candidature a pochi giorni dalla chiusura delle liste segnala fratture destinate a lasciare il segno. E non solo nelle piazze calde della competizione ma pure nei ranghi del partito aretino. Tensioni sottotraccia che vengono da lontano e mai sanate, ora amplificate nella partita per decidere chi designare alla fascia tricolore tra poco più di un mese. E accade in comuni tradizionalmente appannaggio del centrosinistra. Con un doppio effetto: a Cortona il Pd ritrova la convergenza attorno al nome di Andrea Vignini e vara il primo - e unico - modello di campo largo in provincia. In Valdarno il "campo" diventa strettissimo. A Terranuova Sergio Chienni, uomo forte del partito in Valdarno, corre per il terzo mandato ma dovrà vedersela con l’ex vicesindaco Mauro Di Ponte. Lui ha deciso di scendere in campo con una lista civica dopo aver chiesto per mesi le primarie, inascoltato. In una nota non risparmia critiche alla "segreteria Pd che è sempre stata contraria" alla consultazione tra gli iscritti e spiega la "sua" verità: "Solo per logiche politiche a me avverse e non per i miei demeriti, oggi mi ritrovo espulso da un’amministrazione che ho sempre onorato e rispettato". Guida una civica e la sfida col Pd, di fatto, apre una frammentazione nello stessa area politica. Non è poi troppo dissimile il quadro a Castelfranco Piandiscò dove vecchie frizioni interne ai dem, misurate pure sulla fusione - a freddo - di due comuni, sono sfociate nel paradosso per il quale una parte degli iscritti sostiene Massimo Mandò, il resto appoggia un candidato alternativo.

Eppoi c’è Bucine: qui il clima è rovente perchè il sindaco Nicola Benini non è stato riconfermato dal partito che, invece, oggi punta su Paolo Nannini. Risultato: Benini è in campo con una civica e, di fatto, il Pd va al voto con due candidati contrapposti. Un derby che, ancora una volta, si manifesta come contesa tra sindaco ed ex sindaco. Per non dire di quanto accade a Subbiano, dove sembra imperare lo schema del tutti contro tutti. La prima cittadina uscente Ilaria Mattesini incassa la candidatura bis ma perde pezzi dentro la sua giunta e tra i rivali c’è una storica figura del Pd, Mirella Ricci che agli impegni sociali ha unito nel tempo anche ruoli forti, come quello di vicepresidente della Provincia. Nel calderone finiscono le scelte dei movimenti civici, quelle dei campanili e divergenze che spesso corrono sul filo.

Pure in Casentino, a Pratovecchio Stia, dove sulla scia dei comuni rinati dalla "fusione", si ritrovano a correre da avversari l’ex sindaco di Stia Luca Santini, da anni alla guida del parco delle foreste casentinesi e il sindaco uscente Nicolò Caleri: lanciato ufficialmente dal centrosinistra verso il bis ma che ora trova un rivale antico quanto ostico. Un puzzle da capogiro.