CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Bragagni da Pieve a re Carlo III "Una giornata indimenticabile"

Il ceo tiberino della Tratos britannica è anche console a Londra della Repubblica di San Marino "Un grande onore: tutto in perfetto stile inglese, nonostante la pioggia e il fuori programma dell’arresto".

Bragagni da Pieve a re Carlo III  "Una giornata indimenticabile"

Bragagni da Pieve a re Carlo III "Una giornata indimenticabile"

di Claudio Roselli

"È stato un onore per me servire la Reggenza della Repubblica di San Marino durante il viaggio a Londra". C’era anche un ospite della Valtiberina, nella mattinata di ieri, fra i 2mila invitati alla cerimonia di incoronazione di re Carlo III e della regina Camilla: è Maurizio Bragagni di Pieve Santo Stefano, nipote dell’ingegner Albano, Ceo di Tratos Uk (la sigla sta per United Kingdom) e console della Repubblica di San Marino per il Regno Unito e per l’Irlanda.

Raggiungiamo telefonicamente Bragagni nel pomeriggio, dopo le quattro ore di protocollo e lui con molta gentilezza spiega anche le difficoltà contingenti: "La pioggia non ha intenzione di cessare e allo stesso tempo c’è clima di festa". Come dire, insomma, che i rumori di giubilo rendono difficoltoso il dialogo attraverso il cellulare. Proprio Bragagni, ha accolto nella capitale britannica l’arrivo dei due consoli reggenti del Titano, Alessandro Scarano e Adele Tonnini, assieme al capo del cerimoniale diplomatico, Silvia Berti.

"I capitani reggenti – ha spiegato Bragagni – hanno raggiunto Church House insieme a reali e capi di Stato, prima che si procedesse con la scaletta che avrebbe consacrato Carlo come nuovo re d’Inghilterra. Io li ho accompagnati a Buckingham Palace e poi alla Westminster Abbey, il luogo dove alle 13 in punto il principe del Galles è stato investito della corona. C’è stato poi il fuoriprogramma del quale hanno riferito anche tutte le televisioni collegate: l’arresto nel centro di Londra del leader del gruppo antimonarchico Republic, che aveva avviato una manifestazione di protesta.

Assieme a lui, sono state fermate altre cinque persone, in tuta gialla e con un bandierone dello stesso colore sul quale avevano scritto "Not my king", ovvero "non il mio re". Per il resto, una scaletta rispettata in perfetto stile e tradizione inglese: senza dubbio, un evento di quelli che non si dimenticano".

Dal racconto di Maurizio Bragagni emergono poi altri particolari: "Fermo restando che la vera invitata è stata la Repubblica di San Marino e che quindi io lo sono stato di conseguenza, essendo il console nel Regno Unito, ho ritirato gli inviti a Leicester Square e li ho consegnati al "The in and out club", che non è lontano da Buckingham Palace. Semmai, a causa dell’inevitabile movimento e dell’affollamento generato dall’arrivo delle delegazioni da tutto il mondo, abbiamo dovuto farci trovare pronti entro le 8 per un appuntamento in programma per le 11. Il mio compito – lo ripeto – era quello di accompagnare i capitani reggenti di San Marino, ma rimane pur sempre un grande motivo di orgoglio".