ANGELA BALDI
Cronaca

Alessio Boni . Iliade in scena il gioco degli dei

Appuntamento stasera e domani al Petrarca. Il quadrivio di Niccolini con Iaia Forte.

Alessio Boni . Iliade in scena  il gioco degli dei

Alessio Boni . Iliade in scena il gioco degli dei

Sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla, capricciosi, vendicativi, disumani: sono gli dèi immortali, e la loro commedia è la tragedia degli uomini, da sempre. Da un po’ di tempo però qualcosa è cambiato: sono diventati pallidi, immagini sbiadite dell’antico splendore, hanno perso i loro poteri e non sanno spiegarsi né come né quando sia iniziato il loro tramonto. Va in scena questa sera al teatro Petrarca di Arezzo Alessio Boni con Iliade il gioco degli dei. Uno spettacolo del quadrivio di Francesco Niccolini, con Iaia Forte, Francesco Meoni, Marcello Payer. A dieci anni dalla nascita, dopo I Duellanti e Don Chisciotte, il "quadrivio", formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, riscrive e mette in scena l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre. Riparte così la stagione 2024 del teatro Petrarca di Arezzo nel cartellone di appuntamenti che nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Toscana Spettacolo onlus, la Fondazione Guido d’Arezzo e il Comune di Arezzo. Stasera e in replica domani al Petrarca arriva Alessio Boni con Iliade. Iliade canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli dèi in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra. Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore.