Esclusiva, mister Danesi: «Il mio nome è stato martoriato»

L’ex tecnico della Carrarese spiega le sue dimissioni: «Ho pagato per tutti»

Andrea Danesi

Andrea Danesi

Carrara, 4 marzo 2017 - Adesso parlo io. Dopo giorni di silenzio, ci ha rilasciato un'intervista in esclusiva Andrea Danesi, ex allenatore della Carrarese. 

Da dove nascono le tue dimissioni?

"Le mie dimissioni nascono dalla consapevolezza che qualcosa all’interno dello spogliatoio si era rotto e nn sono stato in grado di ripararlo. Un qualcosa che si è rotto con la partenza inaspettata di Marsili , con la partenza di Anzalone, che era colui che aveva costruito questa squadra con calciatori di sua conoscenza, e con la mancata cessione di Floriano".

Perché parli di Floriano? E quale è stato l’episodio che ha fatto sì che non venisse convocato?

Parlo di Floriano perché Roberto caratterialmente era cambiato, non era più quello che avevo conosciuto prima del mercato, lui erroneamente mi ha ritenuto l’unico responsabile del fatto che non sia potuto tornare a Foggia, non capendo che al contrario io ero il primo che lo avrei lasciato andare, perché, pur conoscendo il suo indiscusso valore, capivo l’importanza per lui di quella opportunità e soprattutto credevo e credo che ognuno di noi per esprimersi al meglio debba essere contento del proprio posto di lavoro. In merito all’esclusione di domenica, io credo che un calciatore debba essere sempre al servizio della squadra e tatticamente possa essere impiegato ovunque, lui aveva visioni differenti, che in passato non avrebbe avuto, e quindi ho deciso di non convocarlo.

Cosa pensi del tuo successore?

Penso che Devoti sia una persona estremamente competente e che sicuramente avrà fatto la scelta migliore. Personalmente ho avuto modo una volta sola a Luni di conoscere Firicano e mi è sembrata una persona seria e molto preparata.

Pensi che la salvezza sia alla portata?

L’ho sempre pensato e detto ai ragazzi, altrimenti non avrei continuato con questa tenacia nel mio lavoro. Credo che questa squadra abbia sicuramente dei valori e che il clima di tensione che si era venuto a creare non giovasse a questi ragazzi. Per questo ho deciso di dimettermi, soprattutto per mettere loro nelle condizioni di poter tornare ad esprimersi come hanno fatto più volte in passato.

Solo per questo ti sei dimesso?

"Ho deciso di farlo per tutelare la squadra e la mia dirigenza, così ho sollevato più persone da eventuali critiche. Di certo non mi sono dimesso per gli insulti ricevuti. Non pensi di aver pagato per tutti, l’assenza di società e anche errori di campagne acquisti sia iniziali che a gennaio abbastanza approssimative? L’allenatore paga sempre per tutti, infatti era sempre il mio nome quello più martoriato"