Apuane ‘mondiali’, gran finale in piazza Aranci

Dopo le gare tra Casette e Forno le premiazioni nel centro storico e un "grazie" alla città / MONDIALI DI CORSA IN MONTAGNA, TUTTE LE FOTO

Un momento dei Mondiali di corsa in montagna (Nizza)

Un momento dei Mondiali di corsa in montagna (Nizza)

Massa, 15 settembre 2014 - MASSA città iridata da piazza degli Aranci alle Alpi Apuane e... ritorno. E Marina che ha accolto e ospitato centiania di atleti e accompagnatori, non è stata da meno. Dopo il successo di “Mennea day” e cerimonia d’apertura di sabato nel centro storico di Massa e il trasferimento nei paesi di Forno e Casette di ieri mattina, la carovana del “30° Campionato Mondiale di corsa in montagna” nel pomeriggio è ricomparsa in centro. Ma prima che la piazza si riempisse di spettatori fondendo i colori del tramonto con quelli delle divise degli atleti, sul traguardo di Casette a 800 metri sul livello del mare nel cuore del bacino agro marmifero di Gioia, l’atmosfera visssuta era di quelle che capitano poche volte nella vita degli appassionati di sport. Vertici federali, giudici di gara ma anche un numero ristretto d’invitati. «Per motivi di sicurezza — come spiegato dall’organizzazione — non poteva essere diversamente». L’arrivo al traguardo se da una parte offriva «uno scenario lunare» come definto dagli stessi atleti azzurri, dall’altra non consentiva la presenza oltre un certo numero di persone. Insieme al presidente Wmra (l’associazione mondiale della corsa in montagna) Bruno Gazzelini e a quello Fidal Alfio Giomi, il sindaco di Massa Alessandro Volpi e il suo predecessore Roberto Pucci. Il vice sindaco Uiliam Berti, gli assessori comunali Giovanni Rutili e Gabriele Carioli e Giovanni Ricci «un tramite insostituibile — è stato detto — tra Comune e cooperativa Gioia di Casette». Il presidente di Gioia Anselmo Ricci e Quinto Ciuffi, quando a terra e quando in elicotterò per le riprese video di un evento sportivo che in molti hanno espresso il desiderio «di rivedere presto, anche se non per forza di livello mondiale». Emozionante come pochi altri sport l’arrivo degli atleti. Un secondo prima stremati e un attimo dopo già pronti a stringere mani ed abbracciare chiunque dimostri loro d’aver apprezzato, quella che può esser definita «un’impresa mondiale».

Numeroso il pubblico sul percorso. Locali, comitive di tifosi al seguito degli atleti, come per i cuneesi Bernard e Martin De Mattei ma anche turisti europei. americani e zelandesi. Terminate le gare, due juniores e due seniores, giusto il tempo di riprendere fiato e via alla cerimonia di chiusura, degna di un Mondiale «come nessun paese al mondo — ha dichiarato la Federazione Italiana di Atletica Leggera — aveva mai organizzato prima». Alle spalle del palco di piazza degli Aranci il palazzo Ducale. Premiati i singoli atleti e le rappresentative nazionali, issate le bandiere e intonati gli inni nazionali dei paesi vincitori. A premiare dai vertici delle federazioni mondiale e nazionale, alle autorità e rappresentati delle istituzioni locali. Presenti dal prefetto al questore e comandante dei carabinieri. L’applauso caloroso del pubblico oltre agli atleti di ogni nazionalità e colore è andato a Emanuela Olivieri, la vedova Mennea. La «Freccia del Sus» a cui verrà dedicata la statua in marmo donata da Massa e destinata allo Stadio dei Marmi di Roma. In chiusura il grazie dell’amministrazione massese è andato all’ex olimpionico Luigi Benedetti, promotore del Mondiale, alla macchina comunale e a quella del volontariato. Impegnato in accoglienza e assistenza delle nazionali e sul percorso di gara, cerimonie di premiazione e di chiusura, meglio non avrebbe potuto funzionare.