Mix Festival, la notte di Piovani: "Io, il film di Benigni, il mio ritorno"

Il compositore ha guidato l'Orchestra della Toscana in piazza Signorelli. "La canzone de La vita è bella me la chiedono in tutto il mondo"

Il musicista Nicola Piovani

Il musicista Nicola Piovani

Arezzo, 22 luglio 2017 - Il Mix Festival ha sfoderato ieri sera  un altro pezzo da novanta.E' il premio Oscar Nicola Piovani. Condurrà l’Orchestra della Toscana in un’emozionante selezione di alcune tra le sue musiche più famose.

Lei è un musicista dalle mille dimensioni artistiche: quale sarà il concerto che proporrà al Mix? «Eseguiremo suite sinfoniche dalle musiche di alcuni film che ho scritto in passato per il cinema dei Taviani, di Benignie di Fellini».

Ha scritto musiche per più di 150 film. Ha lavorato a fianco di registi come Fellini, Tornatore, Bellocchio, Moretti e ovviamente Benigni. C’è qualcuno che vorrebbe aggiungere alla lista? «Ah, sì, tanti, anche se i rimpianti che ho sono quelli di non aver mai lavorato per registi che ammiravo tantissimo. Un esempio? FrancescoRosi. Ma,a dire il vero, sento di aver fatto tanto cinema, forse troppo, e di aver trascurato il teatro e i concerti. In questa stagione della mia vita voglio provare a pareggiare i conti».

Impossibile non tornare a parlare de «La Vita è bella» che aveva anche Cortona come set. A distanza di quasi 20 anni dall’Oscar quali emozioni non l’abbandonano? «Il ricordo più forte che ho è il coraggio: il coraggio che ha dovuto avere Benigni, insieme a Cerami, per realizzare quel film, sfidando l’impopolarità e il parere di tanti produttori, distributori, esperti. Poi, il suo coraggio, come nelle favole belle,è stato premiato dal successo, e tutto ora sembra facile. Ma ha dovuto avere molto fegato».

C’è qualche aneddoto nei suoi concerti per il mondo legato a «Smile», il pezzo più famoso de «La vita è bella»? «Quando nonla metto in programma, ilpubblicolapretendeneibis.Mel’hanno chiesta anche dopo l’esecuzione di uno Stabat Mater: non ho ceduto. Comunque, il brano a Cortona l'ho proposto».

«La musica è pericolosa», le disse una volta Fellini. Una frase che ha scelto come titolo del libro. Quando ha capito che la musica sarebbe stata la sua vita? «Non c’è stato un giorno preciso. La musica è sempre stata presente nelle mie giornate, da quando a tre anni ho cominciatoa studiare la fisarmonica, finoastamattina,quandohoricorrettole partiture per Cortona. A proposito, qui non sono mai stato,da quel che sento,è una città bellissima. E’ uno dei motivi per cui mi piace il mio lavoro: mi porta a scoprire le bellezze del mondo, senza l’obbligo di fare il turista. Mi dicono che suoneremo in un luogomagnifico. E,spero, davanti a un pubblico generoso». 

Laura Lucente