Mario Cassi, recital del baritono al Petrarca: "Per la prima volta canto ad Arezzo"

Il concerto mercoledì 28 settembre alle 21 a favore dello sportello sociale della Croce Rossa per iniziativa del Garden Club e degli altri club cittadini

mario cassi

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AREZZO 26 settembre 2016 - Mario Cassi per la Croce Rossa Italiana. Il baritono concittadino, ormai noto a livello internazionale fra i migliori artisti della sua generazione, terrà un recital mercoledì 28 alle ore 21 al Teatro Petrarca con l’accompagnamento pianistico di Ulla Casalini. Il ricavato andrà allo Sportello Sociale della Croce Rossa, Comitato di Arezzo. La soirée è organizzata dal Garden Club con la collaborazione di AMMI, FIDAPA, Inner Wheel, Rotary Arezzo e Arezzo Est, Soroptimist, Centro Unesco e Club Kiwanis, nonché con il patrocinio del Comune di Arezzo. Info: 0575.381124

 

Finalmente un profeta in patria! Un cantante celebre che non ha mai cantato nella sua città dopo il debutto avvenuto nel Teatro Comunale, oggi “Mario Spina”, di Castiglion Fiorentino. Parlo del baritono Mario Cassi, un aretino che ha cantato nei massimi teatri del mondo e viene finalmente ad Arezzo sull’onda lunga dell’ultimo pieno successo della scorsa estate a Caracalla a Roma dove ha interpretato Figaro in un Barbiere che ha fatto registrare il più alto record di pubblico e di incassi dell’intera storia di questo teatro, per non parlare dello strepitoso successo del suo Germont nella Traviata di Liegi! L’ho conosciuto ragazzo quando, studentello anonimo alla Scuola Media Pier della Francesca, si cimentava col pianoforte e studiava canto quasi di nascosto dai suoi seguendo un precisa vocazione. Lo ritrovo uomo fatto e famoso, ma sempre ragazzo nel cuore e nei modi: estroverso e brillante, ma educato e rispettoso, e soprattutto solare come se il successo e la fama riguardassero un’altra persona. “Hai detto bene -mi dice- si tratta proprio di vocazione per quello che considero un mestiere: un mestiere che non si sceglie, ma che ti sceglie. Nell’opera la voce è condizione necessaria, ma non sufficiente: l’opera è magia pura perché esige che si reciti e si interpreti un personaggio scritto due secoli fa e lo si faccia funzionare oggi!”. Gli chiedo cosa significhi veramente essere un cantante d’opera. “Ho molto più studiato che cantato -mi dice con la massima semplicità- non ho mai avuto l’ossessione di tanti miei colleghi per l’esibizione. Ho avuto la fortuna di incontrare una maestra come Slavka Taskova con la quale ho lavorato per quasi dieci anni e che mi ha aiutato a capire il valore della formazione lenta e metodica; poi ho incontrato Riccardo Muti, un mentore col quale studiare, approfondire la psicologia del personaggio e rifinire i minimi dettagli dell’interpretazione è stato un piacere perfino superiore a quello di fare poi la recita!”. E questo debutto ad Arezzo? “Il mio debutto ufficiale avvenne a Castiglion Fiorentino in una Scala di Seta di cui esiste la registrazione. Ma ora sono veramente felice per i miei fans che mi hanno sempre sostenuto con la presenza e con i messaggi. Arezzo è una città bellissima e sono lieto di contribuire alla sua bellezza”. La bellezza salverà il mondo? “Sì, non è uno slogan: è il valore fondamentale della vita”.

Claudio Santori