Pontedera timido, al Pescara basta poco. I granata non sono quelli visti contro la Spal

Si interrompe in Abruzzo la striscia dei quattro risultati positivi. Condannati nel primo tempo regalato ai padroni di casa

Pontedera timido, al Pescara basta poco. I granata non sono quelli visti contro la Spal

Pontedera timido, al Pescara basta poco. I granata non sono quelli visti contro la Spal

PESCARA

1

PONTEDERA

0

PESCARA (4-3-3): Plizzari; Floriani, Brosco, Mesik, Milani; Dagasso (23’ st De Marco), Squizzato, Aloi; Merola, Cuppone (23’ st Sasanelli), Accornero (35’ st Meazzi). A disp: Gasparini, Zandri, Di Pasquale, Masala, Pierno, Capone, Staver, Moruzzi, Franchini. All. Cascione.

PONTEDERA (3-4-2-1): Vivoli; Calvani (1’ st Pretato), Espeche, Guidi; Perretta, Lombardi (5’ st Ignacchiti), Provenzano (15’ st Selleri), Ambrosini (32’ st Savadori); Peli (15’ st Angori), Ianesi; Delpupo. A disp: Lewis, Busi, Gagliardi, Martinelli. All. Canzi.

Arbitro: Silvestri di Roma.

Marcatore: 44’ pt Merola.

Note: ammoniti Milani, Calvani, Salvadori, Meazzi; angoli 1-3.

Un tempo intero regalato agli avversari (il primo) e un’occasione da gol, l’unica creata, sprecata in malo modo (nel secondo). Alla fine di questo 1-0 a Pescara, che interrompe la serie positiva del Pontedera in atto da 4 turni, la sensazione è che la squadra granata sia stata troppo timida. Soprattutto per chi aveva ancora negli occhi l’iper-produzione di occasioni offensive create contro la Spal. Ieri invece si è rasentato lo zero, non fosse altro per quella palla capitata sul piede destro di Ignacchiti ma calciata stile rugby dal limite dell’area piccola. Mancavano 10’ alla fine e il pareggio sarebbe sicuramente stato incartato, visto che dal rientro in campo Vivoli era stato solo a guardare i compagni. Il portiere granata era stato invece decisivo in due circostanze nel primo tempo, quando si era opposto al destro ravvicinato di Cuppone (15’) e al tiro di Merola (30’), che poi aveva ripreso di testa la respinta e con la palla probabilmente destinata nella porta vuota, il tocco di Cuppone, in fuorigioco, ha tolto il possibile vantaggio. Che invece il bomber pescarese (15 reti, e doppietta nello 0-5 dell’andata) ha firmato 1 minuto prima del riposo, raccogliendo il terzo intervento risolutivo di Vivoli sul tocco di Cuppone. La scelta iniziale di Canzi – privo di Benedetti e con Angori e Ignacchiti reduci dalle fatiche azzurre lasciati in panchina - di affidarsi ad un inedito tridente Peli-Delpupo-Ianesi non ha dato frutti e l’unico tiro in porta è stato un sinistro senza pretese di Peli bloccato da Plizzari (36’). Va bene che i padroni di casa, che non vincevano da 8 giornate ed erano nel bel mezzo di una contestazione, erano gasati dall’arrivo del nuovo tecnico, ma sarebbe servita più intraprendenza. Anche perché nella ripresa, rimescolate le carte, il Pontedera ha alzato il baricentro e il Pescara non ha più punto. E’ un peccato che in 180’ il quarto miglior attacco non sia riuscito mai a bucare la seconda peggior difesa del girone, ed è ancor più un peccato che dopo una settimana il sesto posto in classifica sia stato di nuovo ceduto agli adriatici, con il concreto rischio di venir agganciati in settima posizione dall’Arezzo se oggi batte il fanalino Fermana

Stefano Lemmi

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