Pontedera più cinico. Ma è una vittoria meritata

L’analisi tecnica del match con l’Ancona: una buona partenza e un ottimo finale

Sofferta sì, meritata pure. Questo è stato il 2-0 rifilato all’Ancona (reti di Angori all’8° minuto e di Peli al 95°) da un Pontedera che si appresta a far visita al Gubbio (domenica) da sesto in classifica. Il 14° successo granata in 35 giornate può essere suddiviso in tre fasi.

Prima fase: 1°-25° minuto. L’avvio è stato caratterizzato dalla buona partenza del Pontedera, fatta di aggressività nell’uomo contro uomo e recupero palla, ossia i tipici elementi che hanno contraddistinto la squadra di Canzi in questi due anni. In questa fase i granata hanno prodotto la rete del vantaggio e un paio di opportunità per raddoppiare (Benedetti e Ianesi) sfumate per un nonnulla, lasciando agli ospiti qualche situazione sporadica.

Seconda fase: 26°-56° minuto. Una parata di Vivoli sul pericoloso colpo di testa di Pasini (26°) ha aperto la fase centrale del match, caratterizzata da un maggior equilibrio, con un trattenuta in area su Ianesi che a tutti era parsa da chiaro rigore (maglia che si allunga e giocatore atterrato al 31°) e da un una conclusione insidiosa di Basso (44°) prima del riposo. Nella ripresa l’Ancona, così come aveva fatto l’Entella nel match precedente, è partita forte, ma a differenza di Chiavari, dove i liguri erano riusciti a segnare il 2-1, stavolta il 3-4-2-1 del Pontedera è riuscito a fermare il 3-5-2 degli avversari grazie alla prodezza di Vivoli su Cella (47°) e alle deboli conclusioni ravvicinate di Paolucci (50°), Basso (51°) e Giampaolo (56°) bloccate dal portiere granata, un ragazzo classe 2001 ancora decisivo e cresciuto tantissimo grazie al lavoro del preparatore Enzo Biato e alla fiducia concessagli dall’allenatore Canzi. Sono stati i minuti nei quali Espeche e compagni hanno sofferto di più.

Terza fase: 57°-95° minuto. Il Pontedera ha iniziato a gestire meglio il momento, abbassandosi un pochino per recuperare più palla e guadagnando qualche rimessa, mentre l’Ancona ha cominciato ad accusare un po’ di stanchezza. I cambi non hanno modificato tatticamente niente da una parte né dall’altra e a spezzare l’equilibrio è arrivato il secondo giallo a Paolucci per un fallo su Guidi (85°) che ha costretto gli ospiti a passare al 4-4-1. In superiorità, i granata hanno avuto più spazio nelle ripartenze e dopo averlo sfiorato con Lombardi (88°) hanno chiuso la sfida con il raddoppio di Peli (95°) servito da Guidi. Tutti e tre elementi entrati nella ripresa, a dimostrazione che Canzi ha una panchina di qualità. Alla fine è stata una vittoria meritata perché oltre ai gol e al rigore non dato (ancora nessuno a favore in 35 giornate) è stato un Pontedera più cinico che in passato avendo calciato appena 4 volte in porta segnando due gol. E nel calcio, si sa, conta più di tutto la capacità realizzativa. Stefano Lemmi