L'infermiera di Piombino, il Riesame: "Indizi senza gravità, precisione e concordanza"

Rese note le motivazioni della scarcerazione di Fausta Bonino

L’infermiera Fausta Bonino al momento della scarcerazione

L’infermiera Fausta Bonino al momento della scarcerazione

Firenze, 20  maggio 2016 - Gli indizi contro l'infermiera di Piombino, Fausta Bonino, non sono "connotati da gravità precisione e concordanza". Sono le motivazioni con cui il tribunale del Riesame di Firenze ha deciso per la scarcerazione dell'infermiera accusata delle morti di tredici pazienti ricoverati nel reparto di Cardiologia e Rianimazione dell'ospedale livornese. 

I giudici del collegio, recependo il ricorso del legale della Bonino, l'avvocato Cesarina Barghini, ritengono che i carabinieri del Nas (convinti della responsabilità dell'infermiera sulla base delle intercettazioni e sulla presenza della donna al lavoro quando sarebbero avvenuti i decessi),  "avrebbero concentrato gli sforzi investigativi solo nel senso di riscontrare tale ipotesi senza indagare ad ampio raggio". La procura di Livorno impugnerà la decisione per Cassazione.