Il triste bilancio, tra il 23 dicembre e oggi, è di un punto in quattro partite conquistato in casa al 93’ in rimonta, con due soli gol all’attivo. Spezia penalizzato anche dalle decisioni intempestive

Dal ritardo nell’esonerare Alvini ai rinforzi che non arrivano soprattutto nel reparto offensivo che è il peggiore della serie B

Spezia penalizzato anche dalle decisioni intempestive

Spezia penalizzato anche dalle decisioni intempestive

Come, nelle malattie, una diagnosi tempestiva spesso fa la differenza tra la vita e la morte, così, nel calcio, una società che decide tempestivamente fa la differenza tra vincere un campionato o salvarsi o retrocedere. Se lo Spezia è ultimo in B lo deve, oltre che alle molteplici sciaguratissime scelte di mercato avallate sempre con entusiasmo dalla compagnia di giullari di corte (memorabili i commenti a sostegno della linea verde in attacco versus cariatidi imposta da Macia e clamorosamente sconfessata dal campo, ultimo attacco della B) anche all’intempestività delle decisioni. Basti pensare al ritardo incredibile accumulato nell’esonerare Alvini, anche se le sue responsabilità sono ben minori rispetto a quelle dello spagnolo. Non è un caso, poi, che in coincidenza delle finestre di mercato la squadra si squagli, in un ambiente dove tutti hanno sempre pronta la valigia in mano nella totale assenza di prospettive: lo aveva fatto quest’estate, da Catanzaro in poi, lo ha fatto di nuovo a cavallo della sosta, dopo due vittorie che avevano fatto sperare in un’inversione di tendenza.

Un punto in quattro partite, conquistato in casa al 93’ in rimonta, tra il 23 dicembre ed oggi e il capolavoro al contrario è arrivato a compimento. Sulle sconfitte di gennaio l’intempestività l’ha fatta da padrone: dopo che persino D’Angelo ha ammesso che i giocatori all’altezza del campionato sono troppo pochi, già alla ripresa degli allenamenti la società avrebbe dovuto far trovare rinforzi pronti e all’altezza di un’impresa che diventa sempre più complicata con il passare delle settimane. Un arrivo a settimana, zero punti in due partite, zero gol segnati. Se la disfatta di Como è roba da sfascio totale, anche la sconfitta con la Cremonese ci sta tutta. Avvilente vedere una squadra presa di assedio in casa: lo si poteva capire contro le corazzate della serie A, non certo in questo campionato. Il primo tempo si è giocato quasi a una porta, quella di Zoet. Che sia una squadra moribonda, poi, lo dimostrano anche le circostanze del match: Cremonese che attacca ma non segna, legge del calcio che entra in azione offrendo due clamorose opportunità a Kouda, entrambe malamente sprecate. A quel punto gli dei del pallone hanno fatto pagare il fio scagliando non casualmente i loro fulmini su Salvatore Esposito, di gran lunga il peggiore di questa stagione, tolti quelli che con la B non hanno proprio nulla a che vedere. Coda condanna la tronfia vacuità di alcuni, lo Spezia affonda sempre più.

All’orizzonte Pisa, con tutto ciò che comporta, mentre finalmente si aggrega qualcun altro alla compagnia, sperando che non sia troppo tardi. Che Moro, il giorno che andrà via, comincerà a far triplette come Zurkowski lo sappiamo, bisognerebbe chiedersi il perché ciò accade con puntualità.

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