Nazionali viola, che sospiro di sollievo

Tutti negativi i tamponi. Dopo Amrabat, a disposizione anche gli altri cinque rientrati a Firenze. Merito (anche) dell’immunizzazione

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Un sospiro di sollievo così grande Cesare Prandelli non lo tirava, forse, dalla notte in cui all’ultimo minuto riuscì a salvare il Genoa sotto gli occhi di Joe Barone, seduto in tribuna al Franchi a pochi giorni dal closing coi Della Valle. Il responso dei tamponi ai quali si sono sottoposti gli ultimi cinque nazionali che ancora non avevano ripreso a lavorare al centro sportivo ha dato per tutti esito negativo e dunque, dopo Amrabat già aggregato da giovedì, anche i tre sudamericani e i due serbi hanno potuto riprendere gli allenamenti con il resto dei compagni. In casa viola, tuttavia, l’ansia è stata tanta fino all’ultimo, specie per Vlahovic, Milenkovic e Caceres. Nel ritiro della Serbia sono stati accertati quattro casi di positività al Covid-19 mentre nell’Uruguay si è generato un autentico focolaio, con sedici contagiati tra calciatori e membri dello staff.

L’ultimo che ha contratto il virus è stato Godin del Cagliari, mentre il compagno Nandez è risultato negativo. Il caso della Celeste è finito persino in Parlamento, con il Ministro della salute pubblica Salinas che ha citato l’AUF per non aver rispettato i protocolli per il contenimento della pandemia. Fortuna che il difensore viola, dopo essere stato affetto dal Covid per oltre un mese in primavera, si era da tempo immunizzato ma questo status non eviterà a lui e agli altri fuoriusciti dalla bolla (per i quali è stato aperto un fascicolo da parte della Procura federale) ancora una settimana di quarantena individuale, a scopo precauzionale. Il dato di fatto, tuttavia, è che solo a 48 ore della sfida con il Benevento l’allenatore viola ha potuto avere tutta la rosa a disposizione, compreso Callejon che dopo due giorni di sedute individuali ha ripeso a lavorare con la squadra. L’idea di Prandelli, che oggi alle 13 presenzierà alla sua prima conferenza stampa di vigilia, è quella di ripartire da un 4-2-3-1 piuttosto offensivo che, da un lato, agevoli Amrabat in quelle che sono le sue caratteristiche e nel contempo possa esaltare un attacco molto ben assortito.

C’è un dato che in tal senso deve far riflettere: la Fiorentina, con Iachini, è stata la squadra di A che nelle prime sette giornate si è servita maggiormente dei cross per entrare in area avversaria (il 35,59% delle volte) e in alcune circostanze - vedi Roma - ha giocato senza una prima punta. Stranezze alle quali il tecnico dovrà porre rimedio: "Prandelli ha portato tanto entusiasmo, conosce bene la città e quello che i tifosi vogliono dalla squadra", ha raccontato Pezzella al sito ufficiale viola: "Ho passato un periodo difficile ma piano piano sto rientrando in campo: adesso ho buone sensazioni". Spazio infine, da parte del capitano, anche ad un pensiero per l’ex tecnico Iachini: "Il gruppo ha vissuto il suo esonero come una sconfitta perché significa che è mancato qualcosa: siamo noi i primi responsabili quando le cose vanno male. Ma ora con la voglia che ci sta trasmettendo il nuovo mister proveremo a dare subito il nostro meglio".

Andrea Giannattasio

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