Il San Donato si ferma, Bacci detta le regole

Il presidente attacca: "Una situazione da affrontare prima possibile. Servono correttivi per aiutare le società sotto il profilo sanitario"

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di Giovanni Puleri

Anche il San Donato Tavarnelle domani non gioca. L’ufficialità è giunta ieri pomeriggio alla luce dell’esito dei tamponi su i calciatori del Trestina avversaria dei gialloblù in questa 6° giornata campionato di serie D. Regolamento alla mano la partita è stata rinviata d’ufficio. Oltre alla gara del San Donato Tavarnelle del presidente Bacci in questo fine settimana nel girone "E" sono si giocano: Montespaccato-Foligno, Scandicci-Flaminia, Grassina-Sinalunghese e Follonica Gavorrano-Montevarchi. Così è dura, veramente dura andare avanti. Giocare in queste condizioni è proprio un’assurdità. Non c’è settimana che in serie D vengano rinviate partite su partite, recuperi su recuperi, come appunto quella del 28 ottobre che il San Donato doveva recuperare con lo Scandicci, poi posticipata al 4 novembre. Eppure, martedì 27, al referendum del Dipartimento Interregionale, il 74% delle società aveva espresso consenso favorevole di continuare a giocare. E’ ora sono tre le gare da recuperare per il San Donato Tavarnelle: Scandicci, Aquila Montevarchi e Trestina.

Così si va poco lontano: questo campionato rischia davvero di risultate falsato.

"E’ proprio vero, servono correttivi affinchè si possa aiutare la società nell’eseguire i tamponi e stabilire regole più chiare – puntualizza il presidente del San Donato Tavarnelle, Andrea Bacci – per capire quale possa essere il numero necessario di giocatori assenti per Covid a rinviare una partita. Non sappiamo come abbia votato la squadra umbra: noi eravamo per sospendere il campionato".

Presidente, tutelare la salute è giusto, ma non pensa che qualcuno strumentalizzi il coronavirus per rinviare certe partite scomode?

"Non si può lavorare tutta la settimana e preparare la gara della domenica, poi alla vigilia salta tutto perché un portiere di riserva avversario è risultato positivo. Mi auguro che qualcuno lo capisca e faccia qualcosa per regolarizzare la questione e per farla tornare quanto prima alla normalità. Noi come prima squadra siamo già a tre rinvii, così come gli Juniores che ancora non sono mai scesi in campo. Con gli impegni che i ragazzi hanno con le scuole, non è facile farli giocare poi al mercoledì. Per fortuna il campionato Nazionale Juniores è stato fermato fino al 21 novembre: andava stoppato anche quello dei grandi".

Cosa prova a vedere ferma l’attività giovanile?

"Sono un grande appassionato del mondo delle corse, ma quando entro in un paddock mi emoziono. Posso dire che da quando sono presidente del San Donato Tavarnelle ho messo cuore e anima e, nel vedere ferma tutta l’attività della scuola calcio mi si spezza il cuore"..

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