Guagni, il passaggio più difficile "Lascio casa mia per crescere"

Alia ha deciso con la società L’addio in lacrime: "Sarò lontana ma porterò con me tutti questi anni a Firenze"

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di Giampaolo Marchini

Rimettersi in gioco non è mai facile e scontato. Figuriamoci quando sei il volto più bello di una squadra e di fatto rappresenti una città, sei il simbolo di un movimento che attorno a te è cresciuto fino a uscire dall’anonimato dei campetti di periferia per arrivare stabilmente sulla ribalta internazionale. E’ stato esattamente questo il percorso umano e sportivo di Alia Guagni che da San Marcellino armata di scarpini e tacchetti è arrivata al ’Franchi’ alzando coppe e vincendo uno scudetto che inevitabilmente profuma già di leggenda. Perché vincere a Firenze con il viola come seconda pelle è qualcosa che da altre parti non si potrà mai capire. Ma si capiscono le lacrime con le quali inevitabilmente dei fare i conti perché ti passano davanti agli occhi velati le immagini di una vita da bambina a donna. Ma allora, chi te lo fa fare di riempire la valigia con tutti questi ricordi e prendere una aereo destinazione Madrid (sponda Atletico, tra oggi e domani le visite mediche)?

"Ho deciso di intraprendere questa nuova strada – prova a spiegare sul suo profilo Facebook – per mettermi alla prova ancora una volta. Un’esperienza di vita che mi completerà sia come calciatrice che come persona. Sarò lontana ma porterò tutti questi anni con me. Firenze mi ha cresciuto, la Fiorentina mi ha fatto diventare la calciatrice che sono adesso e per questo non smetterò mai di amarle e ringraziarle".

Nel pomeriggio di ieri l’intervista più difficile, a braccetto con Joe Barone, segno evidente che tutto è stato concordato con la massima trasparenza insieme alla società, perchè certe decisioni, proprio perché l’anno precedente hai rifiutato il Real Madrid, non possono non essere condivise. "Essere il capitano di questa squadra è stato per me un onore immenso, che mai avrei pensato di meritare.ho sempre cercato di dare tutto ciò che avevo per portare la Fiorentina in alto tra le grandi, rispettandola come merita di essere rispettata".

Rispetto che Alia si è meritata e che Rocco le ha sempre riconosciuto: "Voglio ringraziare il presidente Commisso, Joe Barone ed Elena Turra per aver compreso questa mia scelta di vita e per tutto quello che mi hanno dato sia a livello sportivo che umano da quando sono qua". L’abbraccio finale è per i tifosi viola. Un lungo caldo e profondo abbraccio a tutte quelle persone che hanno sostenuto e seguito la squadra in questi anni: "Posso solo dire grazie, la passione che vi anima è la mia stessa. Spero di avervi regalato qualche emozione, seppur piccola, e sappiate che ho dato tutto ciò che avevo per la Viola e spero un giorno di dar ancora di più".

Quindi una promessa, ribadita dalla società: "Questo non è un addio, io sarò sempre parte di Firenze come lei sarà per sempre parte di me: la mia casa e la mia famiglia! Dal profondo del cuore". E quando indosserà la maglia dell’Atletico Madrid a strisce bianche e rosse, i colori di Firenze, non potrà che avere nel cuore la sua città.

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