Fiorentina, stop quarantena e la chat di gruppo. Il taglio degli stipendi tiene banco

I giocatori si scambiano messaggi e non parlano di calcio. Pezzella è il rappresentante del gruppo, la trattativa sarà nazionale. Ma lo stile di Commisso tranquillizza la squadra

Rocco Commisso (Fotocronache Germogli)

Rocco Commisso (Fotocronache Germogli)

Firenze, 28 marzo 2020 - La quarantena dei giocatori è finita venerdì, ma la Fiorentina naviga a vista su tutto in attesa di capire se, quando e come potrà riprendere la stagione. Incertezze condivise e nessuno si sbilancia sui tempi, mentre da lontano Commisso (bloccato negli Usa) sta cercando in ogni modo di partecipare alla vita del club attraverso prese di posizione e iniziative che coinvolgono anche la solidarietà.

Una presenza che è rimbalzata quasi quotidianamente con interviste rilasciate negli Stati Uniti: il tentativo è quello di mantenere saldo il legame proprio quando lo tsunami del virus ha travolto, fra gli altri mondi, anche quello del calcio. I giocatori viola vivono in contatto fra loro attraverso i social o le videochiamate, la chat di gruppo è frequentata e la società cerca di rispondere a tutte le esigenze di uomini giovani e famosi improvvisamente catapultati in un film di fantascienza. Chi ha modo di confrontarsi con loro assicura che ogni questione calcistica è stata rinviata, anche perché nessuno ha voglia di parlare di pallone in assenza di certezze: basta accendere la Tv per capire che c’era un prima e ci sarà un dopo molto diverso. Per tutti.

Prima del coronavirus la Fiorentina stava pensando di concordare e poi annunciare il rinnovo del contratto di Chiesa, ma tutto sembra scivolato in secondo piano. I problemi pratici sono altri e fra questi - il dibattito è apertissimo a livello mondiale, perfino le star del Barcellona sono finite ‘cassa integrazione’ - c’è anche il congelamento degli stipendi. Un tema che riguarda tutti e le società di serie A si sono attivate attraverso i loro avvocati per formare un fronte comune, in modo da proporre un ‘piano’ al sindacato dei calciatori. L’ipotesi per ora comprende lo stop degli emolumenti a marzo, aprile e maggio: tutto prematuro in attesa di capire se la stagione riprenderà, ma la presa di posizione dei club sembra già chiara.

Tutto questo, va ricordato, in attesa anche di capire in quale modo si comporrà la vertenza con Sky e Dazn, che per le loro esclusive hanno firmato impegni rispettivamente per 780 e 193 milioni. Una quota robusta di questi avrebbe dovuto essere versata entro la fine di marzo, ma anche in questo caso è partita una rinegoziazione che minaccia - addirittura - di azzerare il contratto per sopravvenute cause di forza maggiore. Schermaglie legali all’interno di uno scenario che nessuno si era prefigurato.

I calciatori per ora hanno reagito in ordine sparso, anche se a chi li rappresenta non sfugge la gravità di una situazione che si avvia rapidamente verso l’insostenibilità economica. E la Fiorentina? L’argomento è stato trattato nella chat di gruppo della squadra, e più di questo ovviamente non possiamo sapere. Il gruppo viola non ha delegati ‘sindacali’ (ai tempi di Prandelli era nota l’intransigenza di Jorgensen, gentilissimo eppure rigidissimo nelle trattative) ma viene rappresentato dal capitano Pezzella che mantiene i contatti con i colleghi che hanno ruoli di rappresentanza a livello nazionale. In tutto questo, va anche valutata la figura di Commisso (e qui torniamo all’inizio): il presidente della Fiorentina ha più volte sottolineato il principio che lo ha guidato nella costruzione del suo impero multimediale negli Usa (‘Take care of me and I will take care of you’) rivendicando sempre un ottimo rapporto con tutti i dipendenti. Un rapporto che proprio Commisso pochi giorni fa ha tenuto a sottolineare in una lettera aperta in cui ha voluto rassicurare chi a Firenze lavora per lui: ‘Siamo una società solida, come le altre mie aziende’.

E’ chiaro che per quanto riguarda gli stipendi il club viola si adeguerà alle decisioni prese delle altre società ma - se abbiamo imparato a interpretare Commisso - il clima sarà sicuramente costruttivo, senza lacerazioni, in modo che la mediazione non scontenti i calciatori. Sarà necessaria buona volontà da parte di tutti, con segnali di ragionevolezza da parte dei calciatori, amatissimi da Rocco. Il quale nei giorni scorsi però ha anche ricordato la seconda parte del suo motto: ‘You will not take care of me, I will be tough', cioè se non vi prenderete cura di me, io sarò severo.

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