13 dicembre, giornata del violino. La storia misteriosa dello Stradivari Nero

Uno strumento del Settecento che porta su di sé una macchia di sangue, che è ritornato a suonare magicamente pochi anni fa, e rappresenta uno dei casi più intriganti del mondo della musica

Lo Stradivari Nero

Lo Stradivari Nero

Firenze, 13 dicembre 2023 – Oggi, 13 dicembre, si celebra il violino nella giornata mondiale ad esso dedicata. Ce n’è uno la cui storia sembra incredibile, ma è vera. Per conoscerla bisogna fare un passo indietro nel tempo. Jean-Marie Leclair, tra i più grandi virtuosi di questo strumento, nel Settecento aveva acquistato in Italia un violino dal suono particolarissimo, tant’è che venne soprannominato ‘La Voce dell’angelo’. Questo rarissimo Stradivari era lo strumento preferito di Leclair, erano inseparabili, tant’è che prese il nome di “violino Leclair”. Questo grande musicista era però anche un uomo con un lato oscuro, tant’è che trascorse l’ultima parte della sua vita rinchiuso nella sua casa fortezza di Parigi, tormentato da malattie immaginarie. Viveva da solo, non incontrava mai nessuno e soprattutto non lasciava mai nessuno entrare nella sua stanza. Aveva sempre con sé questo Stradivari, viveva talmente in simbiosi con esso che lo suonava tutto il giorno e – si racconta - anche tutta la notte. L’unico rapporto col mondo esterno era indiretto, quando la servitù gli lasciava del cibo dietro la porta. Ma una notte, questa magica solitudine venne interrotta dal suo assassino, che si introdusse nel suo palazzo e lo uccise a colpi di coltello, inferti alla schiena.

Leclair morì pugnalato, ma, riverso a terra, nell’ultimo anelito di vita cercò di prendere e tirare a sé il violino in un abbraccio immortale. Accadde a questo punto qualcosa di molto strano: prima che qualcuno si inspospettisse chiamando i gendarmi, e prima che questi riuscissero a trovare il corpo di Leclair, che viveva solo, trascorsero mesi. Il musicista era morto con la mano poggiata sullo strumento, nell’ultimo ed estremo tentativo di tirare a sé il violino. Il suo corpo intanto si era decomposto e proprio nel punto in cui la sua mano poggiava sullo Stradivari, il sangue aveva corroso parte dello strumento, rendendo più sottile il legno nella parte del contatto. Quell’impronta ombrosa, quell’orma scura non venne mai via, da qui il nome ‘Il violino Nero”. Quel segno indelebile è tutt’ora ben visibile sullo strumento.

Dopo l’omicidio questo Stradivari passò di mano in mano tra vari musicisti, fino a quando, nel 900, arrivò ad appartenere a degli antiquari e a dei collezionisti: da quel momento non suonò più. I musicisti e i liutai sanno bene quanto uno strumento debba suonare per riuscire a mantenere viva l’essenza al suo interno nel corso del tempo. Per questo Stradivari non andò così, e lentamente si è spento, ammutolito. Anche volendo, non emetteva più suono.

Dalla storia al presente: passano gli anni, si arriva al 1996. Guido Rimonda, famoso violinista, dopo un concerto si vede avvicinare da una signora, che ha voluto rimanere nell’anonimato. Disse di essere vedova e voleva mostrargli un violino. Gli lasciò un biglietto dandogli appuntamento al giorno seguente. Il maestro Rimonda, incuriosito, il giorno dopo va all’appuntamento a casa della vedova, che gli racconta di un sogno ricorrente che le accadeva di fare da tempo: suo marito, in sogno, le aveva detto ripetutamente che questo violino andava donato al maestro Rimonda, grande violinista. Questo regalo cambierà la vita del maestro.

“Ritornai a casa con questo violino – raccontò Rimonda -. Premetto che non conoscevo né la signora né il marito. Portai lo strumento dal mio liutaio che rimase letteralmente impressionato: avevo tra le mani uno Stradivari rarissimo, del 1721, appartenuto tra gli altri proprio a Leclair”. Ma c’era un problema: il “Violino Nero” si era “chiuso” e non suonava più. “Ero seriamente preoccupato – racconta il maestro Rimonda – e intenzionato a restituire il violino alla signora che me lo aveva donato”. Ma a quel punto accadde qualcosa di molto trano. “Non appena poggiai l’arco sulle corde sentii un suono bellissimo, cristallino”, simile a quello della voce di un Angelo. Il violino si era improvvisamente “aperto”, come si suol dire in gergo musicale, esattamente 24 ore prima che il maestro avrebbe dovuto suonarlo in un concerto, davanti alla donna che glielo aveva regalato. Questo Stradivari, che resta uno dei casi più intriganti del mondo della musica, è ancora oggi di proprietà del maestro Guido Rimonda. Nasce oggi Christopher Orme Plummer nato il 13 dicembre del 1929 a Toronto. In una lunga carriera cominciata negli anni '50, Plummer era partito come attore shakespeariano, prima di avvicinarsi al cinema. Arrivò il successo mondiale interpretando il capitano von Trapp di "Tutti Insieme Appassionatamente". Ha detto: “Sono troppo vecchio per usare un computer. Sono troppo vecchio per usare una penna d'oca”. Maurizio Costanzo 

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