L’Empoli riparte nel segno del tre. Punti, gol e attaccanti a bersaglio

Nel successo con il Torino ricorre spesso questo numero, come le volte che gli azzurri hanno vinto dopo il 90’

L’Empoli riparte nel segno del tre. Punti, gol e attaccanti a bersaglio

L’Empoli riparte nel segno del tre. Punti, gol e attaccanti a bersaglio

di Simone Cioni

Il tre è definito il numero perfetto per eccellenza. Non è un caso all’ora che ricorra spesso nella trionfale serata del Castellani-Computer Gross Arena di sabato sera quando l’Empoli ha battuto il Torino, gettandosi alle spalle un marzo da zero punti in classifica e zero gol fatti, e riprendendo così la propria corsa verso la salvezza. A partire dai punti portati a casa, 3, come non succedeva dalla trasferta emiliana col Sassuolo dello scorso 24 febbraio, addirittura dal 3-0 al Monza del 21 gennaio se consideriamo solo le gare casalinghe. Tre punti che permettono agli azzurri di raggiungere quota 28, 2 lunghezze sopra il terzultimo posto del Frosinone. Di questi 15 sono arrivati sotto la gestione Nicola, che ha vinto 4 delle 7 partite stagionali di Luperto e Compagni. Ma tre è anche il numero delle reti realizzate dall’Empoli, che ha così interrotto un digiuno che durava da 360 minuti. Tre reti che la squadra del presidente Corsi ha realizzato per la quarta volta da quando il tecnico piemontese si è seduto sulla panchina azzurra (i precedenti contro Monza, Salernitana e Sassuolo). Ma la ricorrenza del numero dall’alta valenza simbolica (in religione rappresenta la trinità divina) non finisce qui. Lo ritroviamo anche nel numero di attaccanti andati a segno. Prima Cambiaghi, che ha finalmente trovato la prima gioia stagionale e adesso spera di essersi sbloccato definitivamente, come ha dichiarato subito dopo il triplice fischio finale. Un gol che al numero 28 azzurro mancava da maggio dello scorso anno (rete dell’1-0 nel 2-1 rifilato in casa alla Salernitana).

Poi è toccato a Cancellieri, al terzo sigillo stagionale (ancora il numero tre), tutti da subentrato esattamente come Niang, che dopo i 3 rigori trasformati (guarda caso) mette a referto anche il primo gol su azione. "Che faccio gol io o un altro, l’importante è che la squadra vince". Queste le parole del franco-senegalese al termine del match. E la sensazione è che molto della salvezza dell’Empoli possa passare proprio dai gol di questi tre, con un Cerri che, nuovamente titolare dopo oltre un mese, ha comunque dimostrato di essere quanto mai prezioso con le proprie caratteristiche. Senza contare il fatto che con lui in campo dall’inizio l’Empoli non ha mai perso (4 successi e 3 pareggi). Tornando al numero tre, altrettanti sono anche i giocatori subentrati (tornati ad essere decisivi) che confezionano il 2-1: Niang avvia l’azione, Maleh conduce la ripartenza e serve al tempo giusto Cancellieri, che con un potente diagonale non lascia scampo a Milinkovic-Savic. Ancora, con quella maturata in extremis contro il Torino, sono salite a tre le vittorie azzurre raggiunte dopo il 90’: le precedenti a Napoli e Sassuolo. Infine chiudiamo con l’unico “tre“ che aveva provato a rovinare la serata azzurra: i tre gol di Zapata tra andata e ritorno, a dimostrazione di quanto la difesa azzurra soffra gli attaccanti strutturati fisicamente e forti di testa, vedi Juric del Monza, che quando era al Verona, decise di fatto la sfida del Bentegodi.

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