L’Empoli ci mette impegno, idee e mentalità. Ma deve ritrovare quanto prima la via del gol

La sfida con l’Inter ha portato ulteriore consapevolezza al gruppo, senza però cancellare i soliti limiti di questa difficile stagione

L’Empoli ci mette impegno, idee e mentalità. Ma deve ritrovare quanto prima la via del gol

L’Empoli ci mette impegno, idee e mentalità. Ma deve ritrovare quanto prima la via del gol

di Simone Cioni

Al ritorno dalla trasferta di Milano, sul campo della capolista Inter, l’Empoli ha come facilmente pronosticabile gli stessi punti di quando è partito, ma anche una dose in più di consapevolezza. Dopo aver perso di misura, ma onestamente senza mai impensierire realmente gli avversari, contro Milan e Bologna, gli uomini di Nicola hanno infatti portato con personalità e coraggio la propria idea di gioco in casa della squadra più forte della Serie A. Gli azzurri, nonostante tutte le difficoltà relative all’enorme qualità degli avversari, non hanno infatti rinunciato a giocare dal basso, sviluppando anche diverse interessanti azioni e accompagnando pure con più uomini la manovra. Indubbiamente più fluida a sinistra con gli scambi nel breve tra Pezzella, Bastoni e Cambiaghi, sempre pronto a creare superiorità numerica da quella parte, oltre a qualche sporadica avanzata dello stesso Luperto, come nella ripresa quando il capitano è arrivato addirittura alla conclusione dal limite. Con questo atteggiamento e questa mentalità i presupposti per potersi salvare ci sono tutti, anche alla luce dei risultati dell’ultimo turno delle rivali: seppur tornato al terzultimo posto (l’ultima volta in zona retrocessione risaliva a inizio febbraio dopo lo 0-0 interno col Genoa), in coabitazione col Frosinone, gli azzurri sono infatti a soli 4 punti dal 13° posto.

Oltre a quanto di positivo l’Empoli si è portato dietro da San Siro, però, restano anche gli evidenti limiti che hanno caratterizzato questa difficile stagione, solo parzialmente miticadi dall’arrivo di Nicola in panchina. Il principale riguarda la finalizzazione. Lo stesso tecnico azzurro nel post partita di San Siro ha sottolineato come serva una maggior lucidità nelle scelte ed una maggior precisione nelle conclusioni. Anche contro l’Inter l’Empoli è arrivata tante volte a crossare palloni insidiosi in area, ben 18, ma senza mai incidere. Addirittura, a parte un colpo di testa da centro area mal indirizzato da Niang nel primo tempo, gli azzurri non l’hanno mai presa. Poca cattiveria nell’attacare gli spazi, una scarsa copertura dell’area e anche alcuni passaggi fuori misura sono i principali deficit che hanno permesso alla comunque miglior difensa del campionato di avere sempre la meglio. L’Empoli non segna su azione addirittura dal 9 febbraio (il 3-1 in contropiede di Cancellieri a Salerno) e, dopo l’exploit di Sassuolo con 2 reti da palla inattiva, anche sulle situazioni da fermo è tornato a fare fatica.

Da qui alla fine della stagione la squadra di Nicola ha bisogno di punti ed inevitabilmente nel calcio per vincere bisogna segnare. Va da se che impegno, spirito propositivo e una buona capacità di arrivare in maniera pericolosa sulla trequarti avversaria non basteranno più. Servirà un cambio di passo da questo punto di vista da parte di tutti i giocatori più importanti, che hanno il gol nelle proprie corde. Da Cambiaghi, che anche a Milano ha continuato a creare occasioni, salvo perdersi poi al momento di finalizzare con la conclusione in porta o l’assit per un compagno, a Niang, apparso in crescita per movimenti e partecipazione alla manovra ma ancora poco preciso nel momento clou (bene la freddezza dal dischetto, ma occorre di più). Passando per Cancellieri e i più esperti Caputo e Destro senza dimenticare Zurkowski. Chiaramente nessuno si aspettava che tenesse la media di 4 gol in 2 partite, ma anche lui è stato fortemente voluto per ampliare le possibilità di finalizzazione.

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