Il Var fa arrabbiare anche l’Empoli Cristante e Akpa, parametri differenti

Zanetti perplesso: "Non capisco su quali basi si decida. Il mio calciatore non andava affatto espulso". E il naso rotto di Satriano fa capire che manca un rigore. All’uruguayano potrebbe servire la maschera

di Tommaso Carmignani

Due pesi e due misure. Ed è questo, in un’epoca in cui gli episodi si possono tranquillamente rivedere anche in campo, a far arrabbiare un po’ tutti nell’ambiente Empoli all’indomani della sfida contro la Roma. Il primo episodio avviene dentro l’area giallorossa: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, sul risultato di 2-1, Bryan Cristante rifila una gomitata in faccia a Satriano. L’arbitro Marinelli si consulta con i suoi collaboratori in sala Var e decide di far proseguire. L’intervento viene valutato come un normale contrasto di gioco, non sanzionabile con un fallo che in quel caso avrebbe portato a un calcio di rigore. Passa qualche minuto e un episodio analogo avviene a parti invertite. Akpa Akpro, nel tentativo di calciare, rifila una scarpata in faccia a Smalling. L’arbitro fischia fallo ma non estrae nessun cartellino, i suoi collaboratori al Var lo richiamano e lui, a differenza di quanto accaduto prima, va a vedere l’episodio. Il risultato è un rosso diretto nei confronti del centrocampista azzurro, costretto a lasciare il campo senza colpo ferire.

"Non sono d’accordo con l’espulsione. Non si può espellere un giocatore che va alla ricerca della palla – dice Paolo Zanetti – e se un giocatore abbassa la testa è un gioco pericoloso. A volte non capisco qual è il metro, Satriano ha il naso rotto per la botta". Ad essere arrabbiati, nell’ambiente Empoli, sono un po’ tutti. Società, allenatore e soprattutto i giocatori sono rimasti perlpessi davanti alla disparità di giudizio, perché l’impressione è che in questo modo Marinelli e i suoi abbiano condizionato la partita in maniera significativa.

Il regolamento, del resto, parla chiaro. Il Var interviene quando il direttore di gara non è sicuro della decisione che ha preso: nel caso specifico questo è valso sia in occasione del presunto rigore su Satriano che sull’espulsione di Akpa Akpro. Nel primo episodio, però, Marinelli non è andato a vedere, nel secondo invece sì. Perché? E’ la domanda a cui in casa Empoli cercano di dare una risposta da due giorni. In entrambi i casi si tratta di interventi involontari, cioè che non volevano far male, ma il regolamento del gioco del calcio, in questo caso, parla chiaro: l’involontarietà è punita e comporta anche la sanzione disciplinare (cartellino giallo o rosso) a prescindere dalle intenzioni. Akpa Akpro meritava probabilmente il giallo per quell’intervento (e sarebbe quindi stato espulso ugualmente visto che era già ammonito), ma resta un mistero come mai il signor Marinelli non sia andato a rivedere la gomitata su Satriano, a cui è stata ridotta un’infrazione al naso e che potrebbe giocare le prossime gare con una maschera speciale.