NICCOLÒ GRAMIGNI
Cronaca

Manzoni e il sogno Ferrari. Laurea ad honorem in design: "Non m’immaginavo tanto"

Il capo dei creatori del Cavallino riceve il riconoscimento dalla rettrice Petrucci "Ai giovani dico siate sempre curiosi e mettetevi in gioco, sempre imparando" .

Manzoni e il sogno  Ferrari. Laurea ad honorem in design: "Non m’immaginavo  tanto"

Manzoni e il sogno Ferrari. Laurea ad honorem in design: "Non m’immaginavo tanto"

Da lui passano i sogni di tanti italiani. Chi oserebbe dire di no a poter viaggiare su una Ferrari? Ecco, Flavio Manzoni, designer e architetto, le crea tanto da aver raggiunto il ruolo di Chief design officer.

Dalla F12 Berlinetta alla Monza Sp1, dalla Daytona Sp3 alla Purosangue, la coupé a ruote alte che è stata al centro del dibattito per mesi nel settore delle auto. Manzoni è nato a Nuoro nel 1965 ma il suo genio si è formato a Firenze: si è infatti laureato nel 1992 all’Università di Firenze con Alberto Segoni, docente di Industrial design, uno dei maestri all’origine della Scuola fiorentina del design.

Poi le esperienze in Lancia (dove è stato direttore del design), in Seat, nel gruppo Volkswagen e l’approdo, nel 2010, in Ferrari. L’Università di Firenze ha scelto, ieri, di conferirgli la laurea magistrale honoris causa in Design: il titolo è stato consegnato dalla rettrice dell’Ateneo Alessandra Petrucci.

Dopo i saluti del direttore del Dipartimento di Architettura Giuseppe De Luca e della presidente della Scuola di Architettura Susanna Caccia Gherardini, Laura Giraldi ed Elisabetta Cianfanelli hanno tenuto la laudatio. Al termine della cerimonia Flavio Manzoni ha tenuto una lectio magistralis dal titolo Il Design è un pipistrello…. È stata una giornata emozionante. Nella motivazione si legge che il riconoscimento è stato attribuito per aver contribuito "all’evoluzione e alla storia del design automobilistico. I suoi progetti multidisciplinari, icone a livello internazionale hanno elevato lo stile italiano, coniugando le tecnologie innovative con il genius loci mostrando come, attraverso una complessa attività di sintesi, sia possibile far convivere funzionalità tecnica e bellezza formale".

"Questo per me è un riconoscimento enorme, Firenze è la mia seconda città natale – ha affermato Manzoni – E’ un onore immenso, non riuscivo neanche a immaginare che sarei arrivato a questo. Il mio percorso è stato legato all’architettura e mi sono tenuto diverse strade aperte, ad esempio ho fatto un’esperienza come assistente di due corsi all’Università di Firenze. Poi sono riuscito a entrare nell’industria automobilistica, cosa inaspettata". Nella lectio magistralis Manzoni ha parlato di incontri "che sono stati determinanti nel mio percorso. Alcuni legati all’Università, altri in relazione ai miei idoli in vari campi, come la musica. Il messaggio da dare ai giovani è di avere curiosità, voglia di mettersi in gioco continuamente, voler apprendere. Per me l’Università non è mai finita".

Impossibile chiedergli quale Ferrari preferisca. "Sono tutte mie bambine, importantissime per me", ha risposto emozionato. Poi certo la Purosangue "è stata una delle sfide più impegnative, ma non è stata l’unica". Ma Manzoni, cresciuto con il mito della Rossa di Maranello, arrivato nella sede che fu del Drake, come prima cosa mette in piedi un centro stile autonomo e indipendente. Il primo modello del suo corso è la FF, la berlinetta a 4 posti e a trazione integrale, poi arrivano tante altre auto leggendarie come la F12 Berlinetta, LaFerrari, la California T, la 488 GTB, la 812 Superfast, la Roma e le ultimissime 296 GTB e Purosangue. Tre i Compassi d’Oro conquistati da Manzoni: F12 Berlinetta (2014), FXX-K (2016) e Monza SP-1 (2020).

A Firenze oltre all’emozione anche un po’ di ironia. Qual è il rapporto tra il traffico cittadini e il super architetto della Ferrari? Qui bisogna stare attenti con la velocità: "Vero, infatti mi muovo in bicicletta".