Covid Italia, il punto: cosa funziona e cosa non va

Da un lato ospedali più liberi e curva dei contagi in discesa libera, dall'altro il caos sulle vaccinazioni e l'incubo delle varianti

Firenze, in coda per vaccinarsi (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, in coda per vaccinarsi (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 14 giugno 2021 - Emergenza Covid: cosa funziona e cosa non va? A più di un anno dall'inizio della pandemia siamo infatti in un momento confuso, con buone notizie che arrivano da una parte e criticità che si affacciano dall'altra.

Firenze, in coda per vaccinarsi (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)
Firenze, in coda per vaccinarsi (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

La curva in caduta libera

Il calo dei contagi è evidente: come si vede nel grafico CovidStat/Infn: due mesi fa avevamo in Italia circa 514mila positivi, ieri erano 160mila. Un calo forte e continuo che fa ben sperare per un'estate più serena.  

Gli ospedali respirano

Anche gli ospedali possono tirare un sospiro di sollievo: molti reparti Covid chiudono, la mortalità è crollata e nel giro di due mesi siamo passati da più di trentamila a circa 4mila ricoverati. Anche le terapie intensive sono calate fortemene, ad oggi siamo a livelli sette volte inferiori a quelli di metà aprile.

La campagna vaccinale avanza...

Oltre 28 milioni di prime dosi somministrate, oltre 14 milioni di italiani vaccinati: la svolta determinata dall'arrivo del commissario figliuolo e dalle forniture finalmente consistenti di vaccini hanno permesso alle regioni di vaccinare senza sosta. Anche se ci sono state molte differenze tra regione e regione.

... ma è scoppiato il caos Astrazeneca

Nei giorni scorsi è scoppiato il caos sul vaccino ex Astrazeneca, che sicuramente non gode di buona fortuna comunicativa. Anche se il caso della giovane ligure morta per trombosi è tutto da accertare, è stato determinante per segnare la strada della campagna vaccinale: da Astrazeneca per tutti ad Astrazeneca solo per gli over 60. E le decine di migliaia di persone che hanno già ricevuto la prima dose? Faranno il richiamo con Pfizer o Moderna. Anche se la seconda dose di Astrazeneca finora si è dimostrata sicurissima e il mix di vaccini sia invece oggetto di studio molto recente. Una decisione che a molti è sembrata "di pancia". I vaccinati con prima dose, lo si capisce leggendo quello che scrivono sui social, adesso brancolano nel buio e in molti vorrebbero che anche il richiamo venisse effettuato con Astrazeneca. Una raffica di indicazioni contrastanti che hanno minato la fiducia di molti.   

L'incubo delle varianti

La variante delta sembra il nemico pubblico numero uno: "I vaccini soffrono contro questa variante", dice il virologo Francesco Menichetti, dell'ospedale di Pisa. E la variante è largamente diffusa nel Regno Unito. In Italia sembra di no, ma la domanda in realtà è un'altra: facciamo tracciamento sufficiente? Insomma, la variante non c'è oppure c'è ma non si vede? In questo caso si sa: l'unica arma è vaccinare più possibile e prima possibile così da rallentare la circolazione del virus e la nascita di nuove varianti. 

L'impressione che sia tutto finito

Da oggi buona parte d'Italia è in zona bianca e dal 21 giugno tutto il Paese (con la sola incognita della Val d'Aosta) abbandonerà le restrizioni tranne mascherina e distanziamento. Ma già oggi anche nelle regioni gialle si vedono molte persone in giro anche durante il coprifuoco, ormai rimasto sulla carta, e soprattutto all'aperto, anche a causa del caldo, si vedono sempre più mascherine al gomito e sempre meno su bocca e naso. Come se la guerra fosse vinta. Ma ancora non lo è.