Coronavirus Italia 17 giugno, 1325 positivi e 37 morti

I dati forniti dalla Protezione Civile. Arretramento vistoso del contagio

Esame di maturità in tempo di Covid (Imagoeconomica)

Esame di maturità in tempo di Covid (Imagoeconomica)

Firenze, 17 giugno 2021 - Sono 1.325 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 1.400. Sono invece 37 le vittime in un giorno, mentre ieri erano state 52. Questi i dati forniti dalla Protezione Civile nazionale. 

 

COVID TOSCANA 17 GIUGNO

Vaccini, le cifre

Sono 44.022.041 le dosi di vaccino contro il covid somministrate in Italia, il 89.8% di quelle consegnate, pari a 49.027.202 dosi. Nel dettaglio, sono state distribuite 33.603.740 dosi del siero di Pfizer/BioNTech, 9.143.105 di quelle di Vaxzevria (AstraZeneca), 4.538.356 di quelle di Moderna e 1.742.001 di quelle di Janssen. E' quanto si legge nel report del commissario straordinario per l'emergenza sanitaria, aggiornato alle ore 16:32 di giovedì 17 giugno.

Lo stato di emergenza

Futuro della struttura commissariale, smart working, disposizioni sulla scuola e procedure burocratiche. Con l'Italia che si avvia alla zona bianca totale, il Governo è ora alle prese con il nodo principale: l'eventuale proroga dello stato di emergenza, in scadenza il 31 luglio. Il tema divide le forze politiche anche all'interno dell'Esecutivo, con la Lega che spinge per non rinnovare il provvedimento. È in dirittura d'arrivo, invece, il green pass in Italia: in queste ore potrebbe essere firmato un Dpcm che lo introduce e ne fissa le regole nel nostro Paese, in vista di quello europeo che entrerà in vigore dal primo luglio. E se alcune Regioni hanno proposto anche l'inserimento di un'autocertificazione per la partecipazione a eventi, cerimonie, feste, il ministro per le Autonomie, Mariastella Gelmini chiarisce in vista della Conferenza con i governatori: «servirà comunque il documento di un vaccino o un tampone effettuato, perché l'autocertificazione fatta in casa non può andar bene».

Si pensa alla proroga

All'orizzonte della discussione politica, però, la questione più complicata resta il prolungamento della speciale procedura per far fronte alla pandemia: da Palazzo Chigi sarebbero arrivati segnali che propendono per la proroga, in quanto allo Stato di Emergenza sono legati la tenuta di tutta la struttura di missione del Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, il Comitato Tecnico Scientifico, ma anche provvedimenti che riguardano lo smart working, la dad e alcune disposizioni lavorative nel caso di classi scolastiche in quarantena. Considerata la mutata situazione epidemiologica, la proroga non avrebbe comunque lo stesso significato di quelle precedenti: si tratterebbe soprattutto di una modalità per continuare a velocizzare alcune procedure. Anche se tecnicamente il rinnovo è possibile fino al 31 gennaio 2022, una delle ipotesi sarebbe quella di far terminare il provvedimento il 31 dicembre: una data che avrebbe anche il valore simbolico di lasciare la pandemia alle spalle con la fine dell'anno.

«Non abbiamo ancora parlato con Draghi, ma a mio avviso non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza. Credo sarebbe un bel messaggio, come dire il peggio è passato», sottolinea però il leader del Carroccio, Matteo Salvini, al forum Ansa. E Fratelli D'Italia, con Giorgia Meloni, rincara la dose: «se confermata, sarebbe un'ipotesi folle». Il Pd, invece, è del parere opposto: «è da ipocriti pensare di cancellarlo proprio in questa fase - afferma Francesco Boccia, deputato dem e responsabile Enti locali della segreteria nazionale - . Serve per le procedure amministrative delle Regioni e dello stesso Commissario all'emergenza». Il ministro Gelmini - di Forza Italia - resta invece cauta ma avverte: «la valutazione sulla proroga dello Stato di Emergenza la farà il Governo con il supporto dei tecnici e del Cts: non si deve abusare della proroga perché sono poteri speciali utilizzati solo dove strettamente necessario, ma la variante Delta non deve essere sottovalutata. Errore che il Governo non farà». Resta in linea con Palazzo Chigi il ministro della Salute, Roberto Speranza, per il quale la fine della procedura speciale sarebbe un bel segnale, ma va comunque valutata anche alla luce delle esigenze di carattere burocratico. E sulla quasi totalità del Paese che sia avvia a lasciare l'area gialla spiega: «ho insistito affinché fosse un percorso graduale, ma con tutta probabilità da venerdì avremo il 99% del Paese in zona bianca, quindi siamo oggettivamente in una fase diversa. Ma serve ancora grandissima attenzione e lavoro costante da tutti i punti di vista per essere attrezzati e organizzati in una fase che è ancora di battaglia aperta». Il trend sul calo dei contagi continua la sua discesa: sono 1.400 i nuovi positivi al Covid e 52 le vittime in un giorno mentre il tasso di positività è stabile allo 0,7%. Si ritorna ai numeri dello scorso ottobre anche per le cifre sugli ingressi giornalieri in terapia intensiva, solo nove in 24 ore e sono 101.855 le persone attualmente positive al virus in Italia.

Salvini vuole togliere le mascherine all'aperto

"Ne parlerò con Draghi, sarà una nostra proposta sicuramente. Se tutta Europa sta andando in questa direzione, anche in realtà messe meno bene di noi, dobbiamo considerare anche noi questa opportunità". Così il leader della Lega, Matteo Salvini rispondendo alla domanda se chiederà esplicitamente al premier Draghi di togliere l'obbligo di mascherine all'aperto, come succede da oggi in Francia. Salvini l'ha detto a 'Radio anch'io', in onda su Rai Radio 1.

COVID TOSCANA 16 GIUGNO

Lo stato di emergenza

"Sono assolutamente favorevole alla proroga dello stato d'emergenza. Non è finita, anche se siamo sicuramente in una fase positiva. Ma, nel mondo, la pandemia ancora c'è. Nel 2021 ha fatto più morti che nel 2020. Quindi bisognerà continuare a stare attenti". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, in merito alla possibile proroga, al 31 dicembre, dello stato di emergenza in scadenza il 31 luglio.

Zona bianca 

Tutta l'Italia, o quasi, è pronta a tornare ad aprire tutte le attività in zona bianca. E con il green pass ormai quasi in tasca. Il certificato verde digitale potrebbe arrivare nel nostro Paese prima di luglio, data in cui è previsto quello europeo, per spostarsi da uno Stato all'altro dell'Unione. In settimana potrebbe già riunirsi un Cdm per ufficializzare e limare i dettagli della bozza del nuovo decreto che introdurrà il nuovo lasciapassare. I sintomi dalla ripresa trovano conferma anche nel luogo simbolo della pandemia: il Comune di Codogno, che ha vissuto l'incubo del virus prima di tutti, è finalmente 'Covid free'.

Con circa 105mila persone attualmente positive (in Campania oltre 48mila guariti erano erroneamente stati indicati tra queste), da lunedì prossimo l'unica zona ancora gialla sulla mappa del contagio sarà la Valle D'Aosta, pronta ad entrare in bianca la settimana successiva. Il trend è confermato anche dalle cifre dell'ultimo bollettino del 15 giugno: 1.255 nuovi malati di Covid, 63 vittime in un giorno e il tasso di positività sceso allo 0,6%. Sono ora 504 i pazienti ricoverati in terapia intensiva e 3.333 quelli nei reparti ordinaria. Tutto fa dunque sperare che il Paese si stia avviando alla fine dello stato di emergenza: l'ultima proroga del provvedimento scadrà il 31 luglio e per quella data potrebbe essere prevista la cancellazione dell'obbligo di mascherina all'aperto. Un nuova norma sarebbe comunque necessaria, per permettere ad alcune strutture - nate per far fronte alla pandemia - di proseguire le proprie funzioni, come ad esempio quella del commissario per l'emergenza Covid, oltre a prevedere nuove regole sullo smart working e altre disposizioni sull'utilizzo delle mascherine. L'unica stretta potrebbe arrivare sui viaggiatori che arrivano dalla Gran Bretagna, dove dilaga la variante delta del virus, per i quali potrebbe essere disposta nei prossimi giorni la quarantena obbligatoria una volta arrivati in Italia.

In vista della fine di luglio, nel frattempo, ripartono - anche nelle regioni ancora gialle - i parchi divertimento, i banchetti per i matrimoni, fiere e cerimonie in generale. Per ora restano chiuse ovunque le discoteche, la cui apertura non è stata ancora annunciata. E presto, a controllare il certificato per l'accesso a questa e tante altre attività, ci saranno forze dell'ordine e pubblici ufficiali. Ma non sarà così ovunque. Ad un concerto, davanti a stadi o discoteche, i gestori dei locali pubblici o dei luoghi dove si svolgono gli eventi avranno il diritto di verificare la documentazione. Il certificato verde, gratuito, esiste già di fatto: per averlo bisogna essere vaccinati contro il Covid oppure effettuare un test con esito negativo nelle ultime 48 ore o ancora essere guariti dall'infezione. Dal primo luglio, però, tutto confluirà nel sistema europeo e prima della fine di questo mese potrebbe già essere digitalizzato con il sistema del 'Qr code' (il codice di identificazione che rivela le varie informazioni) come lasciapassare per le diverse attività. Per chi non ha ancora effettuato il richiamo, il pass è valido temporaneamente quindici giorni dopo la somministrazione della prima dose e fino alla data prevista di inoculazione della seconda: da quel momento sarà poi rilasciato il certificato valido nove mesi. Potrà essere scaricato attraverso la app 'Immunì e non al momento non con 'Iò (la stessa già usata per il cashback), ma aldilà dei software, chi vorrà ottenere la certificazione verde in formato non digitale potrà rivolgersi anche al medico di famiglia, pediatra e - forse - al farmacista. Il documento però può anche essere revocato in caso di nuovo contagio Covid, che comporta l'annullamento del pass.

Prosegue la campagna vaccinale
Prosegue la campagna vaccinale

TOSCANA: IL BOLLETTINO DEL 15 GIUGNO 

Focolaio sospetto di variante delta in Sardegna

Numerosi casi sospetti sul set Disney de "La sirenetta" in Sardegna. QUI L'ARTICOLO

Regioni bianche 

Il  Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato una nuova ordinanza che è entrata  vigore a partire da oggi 14 giugno. Le regioni Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e la Provincia Autonoma di Trento passano in area bianca e  si aggiungono ad Abruzzo, Liguria, Umbria, Veneto, Molise, Friuli Venezia Giulia e Sardegna, già bianche.

Ma cosa cambia per davvero per chi vive nelle regioni "bianche"? In primis non vige il coprifuoco, che rimane in vigore dalla mezzanotte nelle restanti regioni. Per quanto riguarda bar e ristoranti sarà possibile consumare all'interno dei locali cibi e bevande senza alcun limite d'orario. Cadono pure i limiti delle persone che possono sedersi ai tavoli all'esterno, mentre al chiuso il numero massimo consentito è di sei persone nel caso non siano conviventi.

Le regole

In vigore restano sostanzialmente l'obbligo del distanziamento di almeno un metro, l'utilizzo della mascherina, l'igienizzazione delle mani e il divieto di assembramento, sia all'aperto che al chiuso. Dal Dpcm del 2 marzo, che ha introdotto la zona bianca, sono però state approvate una serie di regole che valgono anche nelle regioni che si trovano in questa fascia.

Feste con il Green pass -  Nelle zone bianche è consentito organizzare feste private successive a cerimonie religiose o civili, dunque matrimoni, cresime, comunioni, battesimi ma anche compleanni, feste di laurea e anniversari. Per parteciparvi però (esattamente come avverrà in zona gialla da martedì 15 giugno) bisognerà avere una delle 3 certificazioni verdi previste dai decreti attualmente in vigore: certificato di vaccinazione - che vale 9 mesi a partire dal completamento dell'intero ciclo, dunque anche con la seconda dose, oppure dal 15/esimo giorno dopo la prima dose fino alla somministrazione della seconda - certificato di guarigione, che ha validità 6 mesi, tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la partecipazione all'evento. Nel Dcpm che dovrà essere approvato nei prossimi giorni è previsto che la verifica delle certificazioni spetta «ai soggetti che erogano i servizi per fruire dei quali è prescritto il possesso di certificazione verde e gli organizzatori di eventi ed attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso della medesima certificazione, nonché i pubblici ufficiali».

Ristoranti al chiuso -  Dopo un confronto tra regioni e governo, è stato stabilito con un'ordinanza firmata del ministro della Salute Roberto Speranza il 4 giugno scorso che fino al 21 giugno in zona bianca «il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per le attività dei servizi di ristorazione per un massimo di 6 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi».

Discoteche - : Il Dpcm del 2 marzo che definisce le misure per la zona bianca afferma che «restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all'aperto e al chiuso». Di fatto dunque, le discoteche potranno aprire ma solo per l'attività di ristorazione e somministrazione, mentre resta vietato ballare in pista.

 

Il 13 giugno a livello nazionale  sono stati 1.390 i positivi al test del coronavirus con 26 vittime, secondo i dati del ministero della Salute. Il 12 giugno erano stati 1.723 con 52 vittime.

Come si prepara una dose di vaccino Pfizer

Il vaccino dei parrocchiani di Palermo, incoraggiati dal sacerdote

Il vaccino come modo di amare se stessi e il prossimo. Per un gruppo di parrocchiani di Palermo immunizzarsi è stato un atto di fede. Hanno scelto di vaccinarsi insieme alla Fiera del Mediterraneo, dopo aver frequentato un corso di cresima per adulti a maggio in videoconferenza. Don Gioacchino Ragona, parroco a Boccadifalco, li ha motivati. "I ragazzi mi chiedevano cosa potevano fare di concreto per mettere in pratica il comandamento di amare gli altri come se stessi - spiega il sacerdote - Io ho suggerito il vaccino: mi è sembrato il modo migliore e più concreto di rispettare e rispettarsi, in tempo di pandemia".

Salvini: "Mi vaccino a fine mese"

Per il vaccino "ho l'appuntamento per fine giugno, faccio quello che mi dicono di fare, non sono solito saltare la coda". Lo ha detto Matteo Salvini a Stasera Italia

Zero positivi a Codogno

"Per la prima volta da quel terribile 20 febbraio Codogno registra una percentuale pari a zero di contagiati positivi al Covid su cittadini residenti. Un traguardo importante e un ulterione passo avanti verso il ritorno alla normalità per la nostra comunità". A renderlo noto via Facebook è Francesco Passerini, sindaco della cittadina del Lodigiano dove venne accertato il primo caso di Coronavirus lo scorso anno. "La campagna vaccinale prosegue spedita siamo ormai arrivati ad una percentuale del 63,15%, un ottimo risultato che sta dando i suoi frutti. Avanti così!", aggiunge.